Valentini: “Juventus, vittoria importante ma sofferta. Motta deve trovare la quadra”
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All’Editoriale è il turno di Antonello Valentini, queste le sue parole:
La vittoria della Juventus arrivata contro il PSV Eindhoven potrebbe bastare in vista del ritorno?
“Me lo auguro per il calcio italiano, per cercare di confermare le cinque squadre in Champions League. È una vittoria utile ed importantissima per la Juventus, forse sofferta un po’ più del dovuto. Continua ad esserci un Nico Gonzalez impalpabile e Douglas Luiz è inconcludente. Gatti invece è stato uno dei protagonisti della vittoria, anche se i bianconeri nei minuti finali hanno rischiato di subire il pareggio. Motta ad ogni modo pare non aver ancora trovato la quadra; siamo a Marzo e la squadra continua a giocare in maniera quasi improvvisata. La campagna acquisti estiva purtroppo non è stata azzeccata e in più in società, come ho già detto, cercherei di coinvolgere una figura come Giorgio Chiellini”.
Una Juventus che dovrà affrontare l’Inter. Che risposte hanno dato i nerazzurri dopo le due partite contro la Fiorentina?
“L’organico a disposizione di Inzaghi è di sicuro affidamento. Il passo falso inaspettato di Firenze ha dato una scossa, perché al di là dei demeriti della Fiorentina a San Siro, l’Inter ha dimostrato di essere una corazzata. Ora possono tirare il fiato dopo aver passato il girone di Champions tra le prime. L’Inter ha tutte le carte per giocarsi la volata con il Napoli tra Marzo e Aprile”.
Il Napoli intanto perde Neres per infortunio. Il mercato invernale rischia di penalizzare il cammino degli azzurri?
“Rischia di penalizzarlo, e mi meraviglio che Conte non abbia battuto più di tanto i pugni sulla scrivania. La cessione giusta di Kvaratskhelia doveva lasciar intendere qualcosa di più in entrata. Ora il Napoli ha un po’ il fiato corto in panchina, anche perché le alternative non sono all’altezza dei titolari”.
Purtroppo poi non si può non dedicare una finestra agli insulti razzisti a Kean.
“Sono indignato perché andiamo ancora avanti con questi insulti razzisti. Non so cosa altro si possa fare, forse dovrebbero essere più gli uomini di campo che alle prime avvisaglie dovrebbero fermare la partita. Sono stufo di questi problemi, perché ne parliamo con tutti i buoni propositi, ma alla fine si predica bene e si razzola male. Ora mi sovviene che l’altro giorno Ranieri ha fermato la squadra a Venezia perché un giocatore avversario era finito per terra, nonostante i calciatori della Roma volessero continuare. Sono esempi da esaltare nel nostro calcio, per fortuna esistono dei fari di questo genere”.
Che ne pensi delle tante discussioni sul protocollo del Var?
“Non c’è dubbio che quello dell’assistente è stato un errore molto grave, anche se in assoluta buona fede, questo è bene ribadirlo. Il Var è nato proprio per evitare distorsioni ed errori di questo genere, dunque bisogna fare una riflessione. Io non mi faccio tante illusioni sul 1º Marzo, quando si riunirà l’IFAB, questo organismo della FIFA che era una volta di stampo giurassico; ora con l’avvento di altri dirigenti le cose sono un pochino migliorate da questo punto di vista. Noi per esempio abbiamo Collina. Ribadisco che non mi faccio tante illusioni, anche perché non è all’ordine del giorno della riunione del 1º Marzo il problema del dell’ampliamento e della revisione del protocollo. Si parlerà piuttosto dell’idea di applicare sui calci di rigore il sistema degli shootout post supplementari. In pratica sulla respinta del portiere non si potrebbe ribattere il pallone in porta, mentre un’altra idea che sarà discussa è quella di ampliare da sei a otto secondi il tempo per cui i portieri possono trattenere il pallone nelle mani. Infine c’è l’ipotesi, già alimentata con successo nei campionati europei, secondo la quale soltanto i capitani possono parlare con l’arbitro, e mi viene da dire magari! È ora che finiscano quei capannelli, quegli assalti all’arbitro, perché gli arbitri sbagliano e continueranno a sbagliare, ma anche noi non li aiutiamo per niente. Alcuni tecnici vanno spesso a cerca di ali lì dichiarando di non conoscere i criteri del regolamento, ma se non li conosci tu sono problemi tuoi che non ti aggiorni”.
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