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Beppe Viola, ironico...dissacrante. Ci lasciava il 17 ottobre 1982

Beppe Viola, ironico...dissacrante. Ci lasciava il 17 ottobre 1982TUTTO mercato WEB
ieri alle 23:41Accadde Oggi...
di Redazione TMW
In ricordo di Beppe Viola: ironia dissacrante, il derbycidio e quell'intervista sul tram - Nascita: 26 ottobre 1939, Milano - Morte: 17 ottobre 1982, Milano

“Sarei disposto ad avere 37.2 tutta la vita in cambio della seconda palla di servizio di McEnroe”

Giuseppe Viola detto Beppe (1939-1982) è stato giornalista, scrittore, telecronista sportivo e umorista. Ha iniziato a scrivere di sport a metà degli anni cinquanta, ha lavorato come redattore televisivo, inviato speciale e telecronista di calcio, pugilato, ippica e motori. Ha tenuto per anni su Linus la rubrica “Vite Vere” e ha scritto molte canzoni in coppia con Enzo Jannacci. Ha lavorato come sceneggiatore cinematografico per Mario Monicelli e Ugo Tognazzi e come scrittore di testi per comici come Massimo Boldi, Teo Teocoli e Paolo Villaggio nella stagione d’oro del Derby Club di Milano.

Milano lo ricorda con un giardino. Glielo ha intitolato nel 2021 a Città Studi, il suo quartiere. Un'area verde di 1.800 metri quadri con scivoli e altalene che si affaccia su via Sismondi, la strada dove abitava con la moglie Franca e le sue quattro figlie, Renata, Marina, Anna e Serena.
Sono passati 42 anni dalla morte di Beppe Viola, gli stessi che aveva quando ci ha lasciati improvvisamente. È stato un giornalista straordinario, ironico ma mai superficiale. Riusciva a suscitare attesa perché da ogni suo servizio nasceva divertimento e - soprattutto - riflessione.

La stessa strada dove in gioventù aveva vissuto Enzo Jannacci, suo amico fraterno fin dall’infanzia. «Giardino Giuseppe Viola» riporta la targa. E, sotto, la professione, Giornalista, con accanto due date: 1939-1982.
Perché Giuseppe Viola — in arte Beppe, per i familiari e gli amici semplicemente Peppi, «il» Peppi — è morto giovane, troppo giovane. Ancora nove giorni e avrebbe compiuto 43 anni. Un ictus è andato a prenderlo negli studi della Rai di corso Sempione, dove lavorava, e se l’è portato via. Era una domenica di ottobre.

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