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12 ottobre 2010, Ivan Bogdanov terrorizza Genova. I serbi fanno sospendere la partita

12 ottobre 2010, Ivan Bogdanov terrorizza Genova. I serbi fanno sospendere la partita
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 12 ottobre 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

Il 12 ottobre del 2010, all'interno dello stadio Ferraris in zona Marassi a Genova, si scatenò l'ira dei tifosi serbi. Tutti ubriachi, capitanati da Ivan Bogdanov, rapidamente rinominato "Il Terribile" per assonanza con lo Zar di tutte le russie, abituato a trattare i propri sudditi come veri e propri schiavi. "Tutti i sovrani russi sono autocrati e nessuno ha il diritto di criticarli, il monarca può esercitare la sua volontà sugli schiavi che Dio gli ha dato. Se non obbedite al sovrano quando egli commette un'ingiustizia, non solo vi rendete colpevoli di fellonia, ma dannate la vostra anima, perché Dio stesso vi ordina di obbedire ciecamente al vostro principe".

Bogdanov, appunto, non era russo ma serbo. Detto che ciò che diceva Ivan IV potrebbe essere tranquillamente riadattato alla situazione dei Balcani di qualche anno fa, il 12 ottobre 2010 la partita era Italia-Serbia. Non una guerra, ma che rischiava di diventare tale, visto che l'arbitro scozzese Craig Thomson dovette sospendere il match fra l'Italia di Prandelli e la Serbia. Ma è solo l'iceberg di una giornata vissuta al limite, con i tifosi serbi che assaltano anche il pullman della loro Nazionale. Una orda ultranazionalista che entra al Ferraris con fumogeni, cesoie e razzi. Resterebbe da capire come, ma è un altro discorso. Bogdanov ha il passamontagna, si inerpica sui vetri e taglia la rete di protezione, rotea fumogeni e fa da capopopolo, aizzando i propri compagni di tifo, per modo di dire.

L'arbitro Thomson cerca di far calmare le acque, rimandando di 40 minuti la partita. Stankovic cerca di fare da paciere e, almeno per un poco, ci riesce. Quando si torna in campo però la partita dura poco più di 6 minuti, perché la polizia, in assetto antisommossa, non riesce a tranquillizzare i tifosi serbi. Bogdanov poi disse: “Non volevamo nemmeno far sospendere la partita e creare tutto questo casino. Eravamo solo ubriachi, mai avrei pensato che avrebbero sospeso la partita per noi“. Peccato che l'arbitro decise di sospendere la partita, mentre fuori dallo stadio avvengono scontri, mentre la polizia non carica per far tranquillizzare la situazione. Il perché di questo tumulto? Vladimir Stojkovic, colpevole di essere andato al Partizan di Belgrado, tradendo la Stella Rossa.

© foto di Alberto Fornasari
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