...con Fabio Nisticò

Rivelazione. Sinonimo di gavetta, quella vera. Fabio Misticò porta il Bra in Serie C ed è la prima volta anche per lui. Un sogno realizzato dopo anni tra i campi polverosi. “All’interno dei nove gironi siamo stati la sorpresa. Per investimenti fatti avevamo tante squadre davanti, ma siamo la dimostrazione che nel calcio non vince il club che spende di più”, spiega Nisticò a TuttoMercatoWeb.com
Qual è stato il segreto di questa stagione?
“Si sono istaurate delle alchimie importanti. Abbiamo fatto una grande proposta di calcio. I dati parlano chiaro e abbiamo vinto un campionato a tre giornate dalla fine”
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Per lei è stata occasione di crescita.
“Ogni anno per un allenatore è di crescita professionale. Tutti gli anni bisogna prendere le cose belle e brutte e farne tesoro”.
Il prossimo anno giocherete in C. Lo diamo per scontato: resta?
“Devo ancora parlare con la società. Il club voleva che firmassi già a gennaio ma ho voluto prima capire che categoria saremmo andati a fare. Dopo Pasqua ci troveremo per capire il futuro. Certamente la volontà è quella di continuare insieme ma bisognerà capire come gestire la C che è un campionato completamente diverso”.
Mister, il suo modello?
“A livello caratteriale Antonio Conte. Come proposta idea di gioco invece un insieme di tante ideologie. Mi piace essere pragmatico in fase difensiva e lasciare liberi gli attaccanti davanti ai trenta metri. Ho preso il patentino UEFA A da dodici anni. Quest’anno è arrivata la possibilità di fare la C e voglio sfruttarla”.
Dove si vede Nisticò tra cinque-sei anni?
“Il primo sogno l’ho realizzato: arrivare ad allenare tra i professionisti. Con questa vittoria mi sono creato la possibilità da solo. Ora spero in base alla meritocrazia di arrivare più in alto possibile. Vorrei arrivare almeno in Serie B”.
