Pellissier: "Voglio un Chievo sano. Vetta? Facciamo punti, nel calcio non si sa mai"
Lucido, determinato e ambizioso, con quello “spirito Chievo” che trasmette da presidente così come faceva da bomber e capitano. Sergio Pellissier, in un’intervista a TUTTOmercatoWEB.com, ha parlato a 360° della compagine clivense.
Che emozione è stata rivedere sulle maglie il nome e lo stemma del Chievo?
“Indubbiamente una grande emozione, fin dalla prima volta che lo stemma è comparso sulle maglie da allenamento. Volevo fortemente questo marchio, sarebbe stato ridicolo se fosse andato ad altri”.
Ripensando al giorno dell’acquisizione del marchio, con tanto di urlo liberatorio e abbraccio dei tifosi, che sensazioni di tornano in mente?
“Certamente una grande soddisfazione. Abbiamo dovuto fare i conti con persone che non credevano in noi e con gente che non aveva a cuore il bene del Chievo”.
Da parte degli avversari è cambiata la percezione nei vostri confronti, rispetto a quando vi chiavate Clivense?
“No, perché eravamo comunque noi a livello di squadra e di società. Certamente, il fatto di trovarsi davanti un nome importante come quello del Chievo porta gli avversari a dare tutto rende le cose più difficili”.
L’inizio di campionato ha riservato più difficoltà del previsto: che spiegazione ti sei dato?
“Che nel calcio non è mai facile vincere. Bisogna essere bravi a conquistare ogni punto senza dare nulla per scontato”.
Esonerato Pontarollo, ecco il ritorno di Allegretti: dalla svolta immediata che ha portato, la sensazione è quasi che non sia mai andato via.
“Purtroppo, abbiamo dovuto cambiare allenatore per dare una svolta. Con la stagione già avviata, richiamare Allegretti cercando di ridare continuità al lavoro fatto l’anno scorso ci è sembrata la scelta più logica”.
Vedi delle differenze tra le squadre del girone dello scorso anno e quelle di questa stagione?
“Ci sono più squadre che vogliono vincere il campionato, che si è ulteriormente complicato. Girano molti più soldi, ma è anche un girone molto equilibrato”.
L’obiettivo primario è ovviamente quello di uscire dalla zona pericolante, ma la vetta è ancora nei vostri pensieri?
“Bisogna ragionare partita dopo partita e vedere a quanti punti arriveremo. Bisogna lottare su ogni campo: è chiaro che al momento quattordici punti dalla vetta siano tanti e che non si possa parlare di vincere il campionato trovandoci al quintultimo posto, ma è anche vero che ci sono tante squadre forti che possono scontrarsi e togliersi punti e che nel calcio non si sa mai”.
Sei alla quarta stagione da presidente: qual è il tuo bilancio fin qui e quali sono i tuoi propositi per il futuro?
“Dobbiamo vivere alla giornata, con l’idea di costruire una società sana e un qualcosa di importante. Bisogna avere pazienza: è chiaro che vincere sia una cosa importante, ma conta anche avere una solida base di partenza. Abbiamo avuto bisogno di un po’ più di tempo del previsto, dovremo essere bravi a capire gli errori e a crescere costantemente”.