Pellissier a RFV: "Fiorentina, in attacco segna solo Kean. Gudmundsson deve giocare"
L'ex attaccante Sergio Pellissier, oggi presidente del ChievoVerona, ha parlato a Radio FirenzeViola durante la trasmissione 'Garrisca al Vento': "Nelle partite che ho visto della Fiorentina, Gudmundsson non mi è dispiaciuto. Palladino avendo tutti i giorni in allenamento l'islandese avrà delle motivazioni precise per non schierarlo. L'attacco non è male, ma quando c'è solo un attaccante a segnare come Kean e tutti si attaccano a lui per il risultato finale, diventa complicato per una squadra che lotta per i primi posti in campionato".
Come si spiega questo calo della Fiorentina?
"Io credo che il tifoso della Fiorentina debba essere contento per quanto fatto finora, non me lo aspettavo che la Fiorentina a un certo punto fosse prima. Ha fatto un bellissimo girone d'andata, purtroppo l'ha rovinato con le ultime 4 partite. Sono arrivati forse scarichi, in queste occasioni hanno faticato di più, e i punti non sono arrivati".
Un giudizio su Folorunsho?
"Potrebbe dare una mano, è un giocatore valido. Dipende tutto da come gira la squadra, come abbiamo visto in tante realtà: se tutti stanno bene, chiunque arriva fa la differenza; al contrario, non è così scontato. Bisogna capire come si riprenderà la Fiorentina dopo queste giornate".
C'è il rischio che Gudmundsson sia bloccato dalle manovre richieste?
"Credo che siamo arrivati a un periodo storico in cui l'allenatore conta più dei giocatori. C'è molta tendenza dei tecnici a cambiare e far giocare i giocatori come vogliono loro, e lì si rischia di limitarli. Un grande esempio a differenza degli altri è Ancelotti, che lascia spazio a tutta la qualità delle sue pedine. Loro sono i veri allenatori. In caso contrario, c'è il rischio di limitare fortemente un giocatore. La soluzione deve essere quella di dare sì delle regole, ma anche agli attaccanti la libertà di arrivare a fare gol come riescono".
Gudmundsson deve giocare anche se non è al 100%?
"Credo che se un giocatore è forte e può fare la differenza, non mi interessa se non è al 100%. Io discuto molto con il mio allenatore, alla fine la partita conta. Ci sono dei giocatori che rendono in qualsiasi modo. Io mi dovevo arrangiare più col fisico che con le qualità. In ogni caso, se un giocatore ha un'ottima qualità, deve giocare".
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