Mandorlini: "Solo Tesser poteva risistemare la situazione delicata della Triestina"
Nel corso della diretta pomeridiana di A Tutta C, programma ideato da TMW Radio e dedicato interamente al mondo della Serie C, è intervenuto mister Andrea Mandorlini, che ha detto la sua sul mondo della terza serie.
Pareggia il Padova e il Vicenza, che vince, accorcia: si è riaperta la corsa alla vetta nel Girone A?
“Il Padova è da tanti anni che cerca di salire, così come il Vicenza: sono due società dove ho allenato e meriterebbero la B, stanno facendo campionati da record ma questo è il calcio. La corsa al primo posto si è riaperta, c’è ancora lo scontro diretto e vedremo cosa succederà nelle prossime partite. A ogni modo è corsa a due, numeri sono chiari, la terza è a 20 punti di distacco, evidente che ci siano due leader in questo campionato. Meriterebbero entrambe la promozione diretta, vedremo chi vincerà il campionato e cosa riuscirà a fare l’altra squadra nei playoff”.
La sorprende la vena realizzativa del Vicenza di queste ultime settimane?
“Hanno un attacco prolifico e stanno recuperando giocatori importanti, sto vedendo le partite anche se sono all’estero: salire direttamente è ciò che merita. Anche l’ambiente è carico, ma c'è appunto di Padova davanti. Capiremo meglio ciò che accadrà nello scontro diretto”.
Che sfida è quella tra mister Vecchi e mister Andreoletti?
“Ci sono delle differenze, ma poi il calcio è uno. A prescindere dall’esperienza di Vecchi, i numeri del Padova di Andreoletti sono veramente importanti. Poi,. quello che conta è vincere, sono due società che hanno voglia di tornare come minimo in Serie B con proprietà importanti che hanno investito molto. Purtroppo però conta soltanto il risultato, una delle due sarà promossa e l’altra dovrà passare da questi playoff tremendi: bisognerà farsi trovare pronti, il Vicenza farà di tutto per ridurre il distacco dal Padova”.
Tesser è arrivato a Trieste, dove Lei ha allenato. Cosa pensa del suo impatto sulla Triestina?
“Solo Attilio poteva farcela, era già stato lì e per l’ambiente ci voleva una persona con il suo carisma. A prescindere dai giovani, poi, solo Attilio poteva risollevare una situazione molto delicata come quella della Triestina”.