Colucci: "SPAL, giusta la fiducia a Dossena. Con pazienza si riprenderà"
Nel corso della diretta mattutina della trasmissione di TMW Radio A Tutta C, dedicata interamente al mondo della Serie C, è intervenuto mister Leonardo Colucci, il cui nome è tornato recentemente alla ribalta per essere stato accostato alle panchine di Latina e Foggia: "Per me questo è un periodo di aggiornamento e riflessione, c’è stata anche qualche altra squadra che mi ha contattato ma per alcune situazioni poi non si è concluso nulla. A ogni modo queste chiamate mi rendono orgoglioso, sono iniezioni di fiducia. Se vieni contattato da un direttore o un presidente per diventare l’allenatore della squadra è un piacere, poi se non va a buon fine si ringrazia”.
Attenendosi a Foggia e Latina, sempre difficile subentrare. Lo è di più quando ci sono situazioni di classifica complesse?
“Ormai è diventato difficile partire dall’inizio, figurarsi subentrare, specie poi quando due pareggi si mette subito in discussione l’allenatore: in Serie C, su 60 squadre, ci sono stati già 18-20 esoneri. Poi, ci sono tanti fattori e tante situazioni che incidono sul percorso di una squadra, e si fa prima a cambiare un singolo che magari 25 giocatori. Purtroppo siamo sempre legati ai risultati”.
Aria tesa alla Triestina, dove sembra però tornato il sereno. Come si esce da una situazione delicata come quella creata dalla querelle Clotet-Krollis?
“Non mi permetto assolutamente di giudicare l’episodio, serve stare all'interno per capire certe cose, però posso dire che c’è troppa pressione sull’allenatore: Trieste è una piazza importante e chi siede su quella panchina ha il triplo delle responsabilità. A ogni modo Clotet ha subito capito di aver fatto un errore, amplificato dalla telecamere, ma bisogna sempre dare una seconda possibilità. Ha commesso un errore in buona fede, forse per troppo amore verso la propria squadra”.
Molto equilibrio invece in casa SPAL, con Dossena messo in discussione solo dall'esterno. È così che si porta avanti un progetto...
“Di solito dall’esterno si giudica senza sapere il lavoro dell’allenatore, ci si sofferma solo sul risultato, all'interno viene visto invece il tutto. Per me ha fatto bene la società a dare fiducia a Dossena, e a mantenerla, tanto che adesso i risultati si iniziano a vedere: c'è anche da ricordarsi che gli estensi sono partiti con -3 in classifica e con la sfiducia della tifoseria. Non è mai facile scendere in campo in queste condizioni, ma la SPAL è una buona squadra e sono convinto che si tirerà fuori dai bassifondi della classifica”.
Come si spiega le difficoltà vissute in questi anni dalla formazione biancazzurra?
“È inspiegabile perché a Ferrara c’è tutto: c’è un centro sportivo all’avanguardia, un stadio che è un gioiello, la società non ti fa mancare niente e c'è anche una bellissima tifoseria. Nonostante arrivino giocatori importanti e allenatori capaci non si riesce mai a dare quella sterzata per fare un campionato importante. Sono però convinto che con pazienza e la giusta organizzazione si possa uscire da questa situazione”.
Capitolo formazioni U23: al netto dell'Atalanta, faticano molto Juventus NG e Milan Futuro.
“Nella Juve lo scorso anno c’erano giocatori di qualità assoluta, tanti stanno dimostrando il loro livello anche in prima squadra, e ma questo anno il girone fa la differenza: è molto formante per il giocatore, ma è anche tanto tosto, si affrontano realtà importanti e squadre allestite per fare campionati di livello. A oggi è un cammino non bello a livello di risultati, mentre per l’esperienza dei giocatori è un campionato positivo. Per il Milan, al primo anno di esperienza, c’è un adattamento al campionato, fisiologico. L’Atalanta, infine, è una realtà che conosciamo tutti, nel loro settore giovanile hanno sempre prodotto giocatori importanti e per me non è una sorpresa”.
A proposito di Milan Futuro, questione Camarda: lo spostarlo sempre da una squadra all'altra, può farlo perdere?
“No, al contrario. Credo che questo formi ancor di più l’aspetto caratteriale del ragazzo, dovunque lo collocano deve dare sempre il massimo: ha grande qualità e non deve mai perdere quell’umiltà che insieme alla passione ti permette di fare qualcosa in più rispetto agli altri. Non vedo ostacoli nel suo percorso di crescita, ancora non ha raggiunto la maggiore età, e ha grandi margini di miglioramento: sono convinto che il Milan per come si sta muovendo abbia le idee chiare. Peccato per il gol annullatogli in Champions League, poteva divenire il marcatore più giovane della storia della competizione, ma rimarrà nella sua memoria l’accoglienza dello stadio e la festa che gli hanno dedicato tifosi e compagni di squadra al momento della rete e a fine partita”.