Cessione ACR Messina, la Procura apre un'inchiesta. Lunedì sarà sentito Sciotto

La cessione dell’ACR Messina da parte di Pietro Sciotto, avvenuta lo scorso gennaio, è finita nel mirino della giustizia con la Procura della città peloritana che ha aperto un’inchiesta contro ignoti sul cambio di proprietà con le ipotesi di reato di truffa e minacce. Lo riferisce Messinasportiva.it spiegando che l’inchiesta nasce da un esposto alla Digos dell’ex presidente Pietro Sciotto, che non ha mai riscosso quanto concordato nell'atto di cessione all'Aad Invest Group, che avrebbe dovuto versare 2,5 milioni di euro alla proprietà uscente.
Gli inquirenti, il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto procuratore Fabrizio Monaco, dovranno chiarire se le ipotesi di reato si possa profilare visto che l’ex presidente avrebbe potuto esercitare il diritto di recesso in caso non si fosse materializzato il pagamento da parte del fondo con sede in Lussemburgo. Pagamento che l’AAD Invest Group non ha mai effettuato così come non ha mai fatto fronte al pagamento di stipendi e contributi entro le scadenze federali.
Martedì mattina sono stati ascoltati il presidente in carica Stefano Alaimo, il segretario generale Alessandro Failla e l’ex tecnico Simone Banchieri come persone informate sui fatti, nessuno di loro infatti al momento è formalmente indagato. Lunedì invece è prevista l’audizione di Sciotto, che detiene ancora il 20% del pacchetto azionario dei giallorossi. La denuncia dell'ex massimo dirigente riguarda anche le presunte minacce ricevute via social con la Polizia Postale che è chiamata a valutarne la sussistenza ed eventualmente ad identificare gli autori.
