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Avellino, Perinetti: "Redan è in arrivo dal Venezia, ma serve ancora un braccetto"

Avellino, Perinetti: "Redan è in arrivo dal Venezia, ma serve ancora un braccetto"TUTTO mercato WEB
lunedì 12 agosto 2024, 12:34Serie C
di Claudia Marrone
A Tutta C
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Ospite: Giorgio Perinetti A TUTTA C con Claudia Marrone e Luca Calamai
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Avellino, Perinetti: “Redan è in arrivo, ma serve ancora un braccetto. Contro il Pontedera cercheremo conferme”

Nel corso della diretta mattutina odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il Direttore dell'Area Tecnica dell'Avellino Giorgio Perinetti, che ha fatto il punto sul momento della formazione irpina: "Innanzitutto siamo consapevoli della responsabilità di essere tra i protagonisti di un girone difficile, con realtà come Catania e Benevento, ma anche come l’ambizioso Trapani di patron Antonini e del Ds Mussi. L’anno scorso abbiamo vissuto un’annata sfortunata, chiusa comunque al secondo posto con il migliore attacco e la seconda miglior difesa, da li vogliamo ripartire, anche con un occhio al mercato: l’arrivo di Redan dal Venezia è quasi concluso, per il resto stiamo ancora cercando un braccetto sinistro”.

Accennava ai numeri: quanto conterà la continuità per puntare ai vertici della classifica?
“Molto, e lo abbiamo dimostrato lo scorso anno, dove scivoloni contro formazioni come Sorrento, ACR Messina e Giugliano ci sono costati caro. Dovremo esser più cinici, soprattutto in zona gol. Poi ai playoff non ci è andata bene; contro il Vicenza abbiamo dominato, ma ci hanno frenati due legni e una serata sfortunata per arbitri e Var”.

Accennava prima a una proprietà. Quanto è importante la famiglia D’Agostino per una piazza come Avellino?
“Per Avellino una famiglia come i D'Agostino è una manna dal cielo e per il sistema calcio è una di quelle famiglie che si spera non si stufino mai. Il presidente ha sempre dato disponibilità per costruire la squadra migliore, e se alle volte non ci è riuscito è stato per delle carenze di noi addetti ai lavori, di certo non per colpa sua. Ma faremo il possibile”.

Nel vostro girone, per la prima volta, una Under 23. Cosa vi aspettate dalla Juventus Next Gen e più in generale dal progetto U23?
“La Juventus ha dimostrato di avere un percorso più duraturo rispetto a Milan e Atalanta, e negli anni dalla Next Gen sono arrivati in prima squadra elementi come Soulé, Barrenechea, Iling-Junior e Huijsen. Personalmente vedo le Under-23 come una cosa positiva. In C potranno togliere posti a città magari blasonate, ma quest’anno la Juventus nel Girone C darà modo ai tifosi bianconeri del meridione di abbracciare la propria squadra del cuore. Certo, continuo poi a ribadire che servirebbe un differente regolamento, si potrebbe arrivare ad un gentlemen’s agreement con i presidenti, i quali potrebbero decidere di non utilizzare più di quattro stranieri in campo. Questo non vieterebbe di avere non italiani, ma permettere anche lo sviluppo dei nostri ragazzi. Ribadisco che una legge non è possibile, ma un gentleman’s agreement si potrebbe fare”.

A proposito di Juve, bianconeri out dalla Coppa Italia. Sabato sarà il vostro turno, contro il Pontedera: che gara si aspetta?
“Mi aspetto la conferma della crescita di condizione e di alcuni aspetti su cui mister Pazienza sta lavorando. Quest’anno abbiamo fatto già partite importanti tra Coppa Italia e amichevoli e quindi abbiamo già dimostrato di aver una condizione in crescita. Ci aspettiamo di fare bene e di avere dei miglioramenti a cospetto di una squadra quadrata e ben organizzata come quella granata: non ci aspettiamo una passeggiata, ma ci attendiamo conferme fisiche e tattiche. Dovremo anche resistere al caldo, perché al 'Partenio' il sintetico bolle, ma ci dobbiamo abituare perché nel Girone C ce ne sono tanti così”.

Guardiamo in generale alla categoria. Quale può essere un ulteriore step di crescita per la Serie C?
“Marani ha fatto un lavoro eccezionale, perché lo sviluppo di Sky ha garantito visibilità alla Serie C, la quale ha fatto vedere valori tecnici di alto livello. In più questa visibilità ha anche rimosso alcune brutte abitudini ambientali. A livello di crescita servirebbe che il sistema calcio avesse una visione più di sistema e meno condominiale. Non possiamo pensare che la manna arrivi dal cielo, serve una collaborazione più intensa per trovare concetti in vista di una soluzione comune”.

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