Salernitana, prosegue la rivoluzione invernale. Iervolino rifiuta un'offerta per l'acquisto del club
"Le rivoluzioni si fanno eventualmente nel mercato estivo, in inverno ritengo sia necessario limitarsi a qualche aggiustamento. E spesso capita che l'arrivo di un nuovo dirigente e di un nuovo allenatore possano dare una carica maggiore a chi sembra essere entrato in un buco nero, ma poi si rivela fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo. La società ci ha dato massima disponibilità economica, ci sono alcuni reparti che richiedono interventi in breve tempo. Dovrò essere un bravo chirurgo". Si espresse così il direttore sportivo della Salernitana Marco Valentini nella conferenza stampa di presentazione andata in scena esattamente una settimana fa. A distanza di 7 giorni possiamo però dire che la rivoluzione granata è soltanto iniziata. Cinque innesti ufficializzati e già pronti per la gara di domani contro il Sassuolo, un paio di calciatori da tempo sul taccuino della società e che potrebbero accettare la proposta, l'addio di Sfait in direzione Cluj e 6-7 elementi che lasceranno Salerno e potrebbero essere esclusi dalla lista dei convocati. Insomma, al tre febbraio, sarà un organico profondamente modificato. Al momento, dei 5 milioni di euro messi a disposizione per il calciomercato, ne sono stati spesi circa 1,5. Tutti per coprire gli stipendi dei nuovi arrivati. Dai 550mila euro per Cerri ai 100mila per Girelli passando per i 250mila di Corazza e i 350mila di Lochosvili e Raimondo. E tutti in prestito con diritto di riscatto in caso di raggiungimento della salvezza. A questo punto la strategia appare chiara: forze fresche immediate per affrontare con rinnovato entusiasmo il match altamente proibitivo con il Sassuolo e poi circa tre settimane a disposizione per sfoltire la rosa e cogliere eventuali occasioni interessanti.
Saranno davvero in tanti a salutare Salerno. Sicuri partenti sono Braaf, Kallon, Velthuis e Dalmonte. Fortemente in bilico Simy (che, però, ha un ingaggio pesantissimo ed è reduce da un quadriennio negativo) mentre sono in corso valutazioni su Hrustic, Tello, Jaroszynski (che non fece bene con Breda a Pescara), Bronn (contratto in scadenza, non è previsto rinnovo), Wlodarczyk e Torregrossa. Maggiore è stato ufficialmente bocciato dalla proprietà, ma non c'è sicuramente la fila per assicurarsene le prestazioni. Pare che ci sia stato un confronto tra Salernitana e Bologna, laddove ritroverebbe quel Vincenzo Italiano con cui ha fatto vedere le cose migliori ai tempi dello Spezia. Ad ora sono poche le possibilità che l'affare vada in porto. Dovrebbe restare Gentile, difensore arrivato da un settore giovanile importante come quello della Fiorentina che è stato tra i pochi a salvarsi nella trasferta di Catanzaro, ma che Breda non ha ancora avuto la possibilità di valutare causa infortunio muscolare. Un talento che però potrebbe tornare molto utile.
In entrata, invece, la Salernitana prenderà un altro difensore centrale e un centrocampista: si parla con insistenza del centrale argentino Guasone e della mezzala Saric, in uscita dal Palermo e in passato con Breda ad Ascoli. Nel Sassuolo, prossimo avversario, gioca Caligara. Per ora arrivano secche smentite da parte delle due società, ma nel mercato non bisogna mai escludere a priori nessuna possibilità. E c'è poi la questione Sepe. Il portiere è legato alla Salernitana da un altro anno e mezzo di contratto e guadagna tanto. Si era parlato di un sondaggio della Sampdoria e del Venezia, ma al momento resta a Salerno e indosserà anche domani la fascia di capitano. L'agente, Lippi, è stato esplicito: "E' un giocatore della Salernitana, ma il mercato è ancora molto lungo". In caso di addio si potrebbe fare un pensierino a Cragno, giocatore che sembrava in orbita Nazionale fino a pochi anni fa, ma che progressivamente è finito nel dimenticatoio. In B, per chi deve salvarsi, sarebbe un lusso.
Infine aggiornamento sulla vicenda societaria. Iervolino ha ribadito la volontà di restare da solo al timone del club almeno fino al termine della stagione. I bilanci sono ok, la CoviSoc ha fatto i complimenti all'amministratore delegato Maurizio Milan e sono state respinte al mittente tante proposte ritenute non all'altezza. "Non vogliamo cedere, ascolteremmo offerte serie solo se garantiranno un progetto importante per una città innamorata di calcio come Salerno. Altrimenti saranno messi alla porta come abbiamo fatto con tanti soggetti che non hanno mai messo sul tavolo le garanzie che richiediamo" ha ribadito la proprietà che, ieri, ha detto no anche all'ingresso come socio di minoranza di Gerardo Soglia, figlio dell'indimenticato Giuseppe che fu il presidente che riportò in B la Bersagliera nel 1990 con Di Bartolomei in campo e il motto "Tutti uniti" che fece breccia nel cuore della tifoseria. E proprio sulla tifoseria è necessaria un'ultima riflessione. Nonostante gli appelli, la delicatezza del momento, il fascino della sfida alla capolista, gli acquisti a raffica e la scelta degli ultras di revocare ogni forma di sciopero e protesta "perchè dobbiamo essere noi a salvare la Salernitana, insieme facciamo la differenza", domani ci sarà il minimo stagionale di presenze. L'allerta meteo è alibi che regge a metà, visto che Salerno aveva abituato tutti a numeri differenti. Ad oggi 2100 biglietti staccati, con i 4600 abbonati è stata toccata quota 6700 spettatori. Sarebbe importante, sin dal prossimo scontro diretto con la Reggiana, proporre iniziative per poter contare su un Arechi ribollente di tifo ed entusiasmo come non accade da mesi. Segnale evidente di uno strappo con la società che solo un filotto di risultati e un altro paio di colpi ad affetto potrà in parte ricucire.