Mantova, Possanzini: "Marassi vetrina importante per i miei. Ma non sia un punto d'arrivo"

“Contro la Carrarese non abbiamo fatto la nostra migliore partita, ma non è stata neanche da buttare via. Senza cercare alibi abbiamo trovato delle difficoltà come il campo che ci ha condizionato per via del rimbalzo stranissimo della palla e la poca scorrevolezza e poi credo che sia stata una giornata in cui molti interpreti non erano al 100%, capita”. Il tecnico del Mantova Davide Possanzini torna sull’ultima gara di campionato nella conferenza stampa alla viglia della sfida contro la Sampdoria di domani: “Siamo passati comunque in vantaggio e dovevamo tenercelo stretto, ma a causa delle nostre disattenzioni abbiamo concesso delle occasioni da gol e non siamo riusciti a vincerla. - prosegue Possanzini come riporta Mantovauno.it - I ragazzi hanno comunque fatto bene e non gli rimprovero nulla, dentro questa partita ci sono state anche tante cose positive che dobbiamo tenere”.

Archiviata la scorsa gara, Possanzini si concentra sulla Sampdoria, ambiente che conosce bene avendo collezionato 50 presenze in blucerchiato nel biennio 2000/02: “Stranamente rispetto ad altre volte quello che ho da dire ai miei giocatori l’ho già bello in mente. Andremo in uno stadio bellissimo in cui ho avuto la fortuna di giocare anche se purtroppo l’ho fatto in un momento in cui non ero pronto per farlo a livello professionale, non era il momento giusto anche a livello societario con il passaggio dai Mantovani ai Garrone e sei mesi senza prendere uno stipendio. - prosegue Possanzini – Giocare a Marassi può dare qualche motivazione in più ai miei giocatori, cercherò di stimolarli perché comunque è una vetrina importante per molti di loro, una tappa che si sono meritati partendo da lontano, ma non deve essere un punto d’arrivo in cui ci godiamo la giornata. Se si fa il calciatore vive per queste partite, per giocare a Marassi, all’OIimpico o a San Siro”.

Possanzini si sofferma poi sull’attacco blucerchiato: “Hanno un organico forte, basta leggere i nomi e per il loro attacco parlano i numeri. Ho avuto la fortuna di allenare Coda in passato, un giocatore strepitoso e un ottimo ragazzo, conosco le sue qualità, che sono tante, però non c’è un solo modo per fermarlo visto che è capace di creare occasioni da solo. - prosegue ancora il mister biancorosso – Dobbiamo essere concentrati su noi stessi, fare una gara di squadra ed essere coscienti di quello che facciamo. Servirà essere flessibili, organizzati e testardi. Secondo me tutte queste cose ce le dobbiamo portare, indipendentemente da chi c’è poi davanti”.