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Dal lungo inseguimento estivo fino all'esonero. Vivarini e Frosinone: un amore non sbocciato

Dal lungo inseguimento estivo fino all'esonero. Vivarini e Frosinone: un amore non sbocciatoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:04Serie B
di Tommaso Maschio

La scorsa estate la trattativa per portare Vincenzo Vivarini al Frosinone fu una delle telenovele del mercato: da una parte infatti c’era un Catanzaro che non aveva alcuna intenzione di privarsi del protagonista di un biennio magico con la promozione in Serie B prima e l’accesso ai play off poi, il tutto condito da un gioco divertente e brioso che aveva fatto innamorare tanti appassionati. Dall’altra invece c’era il club ciociaro che per ripartire di slancio dopo l’amara retrocessione voleva puntare su un allenatore in ascesa, seppur non più giovanissimo, per affidargli il compito di riaccendere la passione e magari lanciare sul palcoscenico della Serie B tanti giovani di valore.

Ne era venuto fuori un lungo braccio di ferro che aveva anche rallentato il mercato e la preparazione su entrambe le piazze con alla fine il Catanzaro che doveva arrendersi alla volontà di cambiare di Vivarini accettando di farlo partire in direzione Frosinone. Sembrava la lieta conclusione e invece presto il sogno si è trasformato in incubo.

Le difficoltà sono state infatti subito evidenti, fra i tanti infortuni di uomini chiave – soprattutto nel reparto offensivo -, un sistema di gioco che la squadra ha faticato ad assimilare, cambi di modulo per cercare di trovare la giusta quadra e tanti risultati negativi che hanno fatto precipitare la squadra ciociara in coda alla classifica. Nonostante la società, e in particolare il direttore Guido Angelozzi, lo abbiano difeso a più ripresa, la mancanza di risultati e una situazione nello spogliatoio non idilliaca hanno portato infine il presidente Maurizio Stirpe a intervenire in prima persona esonerando il tecnico nella giornata di ieri.

“Siamo partiti da un allenatore che aveva fatto bene negli ultimi tre anni, lo abbiamo strappato alla concorrenza e lo volevano anche in Serie A. Se in tanti lo volevano non possiamo pensare che non sia un buon allenatore. Detto questo le cose non sono andate come ci auspicavamo e come ci aspettavamo. Non si è creata l'alchimia giusta tra tecnico e squadra. - ha spiegato il numero uno motivando la scelta - Vivarini è stato assunto per fare un progetto a lungo termine qui ed essendo un allenatore nuovo in un ambiente con le scorie della retrocessione aveva bisogno di tempo. Era giusto riflettere e fare il percorso. Non è stato fortunato ed è stato tirato fuori in causa come parafulmine”.

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