Udinese, si presenta Kabasele: "Non sono venuto qui per rilassarmi. Aiuterò i giovani"
Meno di due settimane con la maglia dell'Udinese e ha già avuto modo di mostrare i muscoli al centro della difesa. Christian Kabasele parla ai microfoni di TV12 del suo arrivo in biancoenro, del suo ruolo e delle sue ambizioni. “Sono molto contento di essere qui, credo sia il passo giusto per la mia carriera dopo aver trascorso sette anni in Inghilterra”, esordisce il difensore. Una scelta non facile, perché “Watford ha un posto speciale nel mio cuore, è dove ho speso la maggior parte del mio percorso da professionista: non ho mai passato più di due o tre anni in un club. I miei figli sono cresciuti lì, stavamo bene, ma a un certo punto devi scegliere con la testa e non con il cuore – spiega il numero 27 – Se avessi ascoltato quest’ultimo forse sarei rimasto ancora di più, ma avevo la possibilità di venire qui e credo fosse il momento giusto”.
Allora l’arrivo in Serie A, che Kabasele definisce come “il campionato dei difensori” e di cui sta scoprendo segreti e difficoltà: “Sto imparando a difendere in modo più tattico, anche se ho esperienza ho appreso molto in due settimane. La Serie A è uno dei migliori campionati al mondo, la scorsa stagione tre squadre hanno partecipato alle finali europee, significa che la qualità è alta e migliora anno dopo anno. Penso che lo faremo anche noi”. Il 32enne racconta che, da prima del suo arrivo, conosceva già “tante cose e molti giocatori. Ricordo che quando ero un bambino guardavo spesso il derby di Milano. Siccome in Belgio ci sono tanti italiani e avevo molti amici che tifavano club di Serie A seguivo le grandi partite, in più molti calciatori sono venuti qui dall’Inghilterra negli ultimi anni”.
Per un difensore, gli avversari più stimolanti sono gli attaccanti difficili da arginare. “Voglio giocare contro Rafael Leao. È un top player, molto veloce e uno dei migliori al mondo in questo momento. È bene per la Serie A che sia rimasto al Milan – riconosce il bianconero, che segna altri due nomi sul suo personale taccuino – Anche Victor Osimhen è un grande centravanti, e poi vorrei rincontrare Olivier Giroud, contro cui ho giocato in Premier League. Ma ci sono tanti grandi nomi”. Alla prima giornata l’Udinese affronterà la Juventus, “un bel modo di iniziare il mio viaggio in Serie A – commenta sorridendo Kabasele – So che sono probabilmente la squadra più odiata in Italia, ma ho tanti amici che tifano Juventus e sarà una partita speciale. Spero che lo stadio sia pieno e sono sicuro che saremo pronti per iniziare il campionato contro un team di questo calibro”.
Il classe 1991 sa che, con il suo curriculum, potrà aiutare i ragazzi neoarrivati in bianconero: “Allo spogliatoio posso dare la mia esperienza, ho giocato molte gare in Premier e sono stato nella nazionale belga, la migliore al mondo per molti anni. Porto anche la mia fisicità perché, seppure il modo di difendere sia un po’ più tattico qui, serve parecchia intensità nei contrasti”. Il centrale promette che proverà “ad aiutare i giovani a lavorare duro ogni giorno. Non è facile quando hai 20 anni trovarti in club di questo calibro, in Serie A. Magari a volte vuoi rilassarti, ma devi lavorare duro quotidianamente per mantenere questo livello”.
Al suo arrivo, il belga racconta di aver trovato “un ottimo gruppo di giocatori, che si trattano come fossero una famiglia. Tutti hanno un buon rapporto con gli altri, vogliono imparare e lavorare ed è la cosa più importante. Il fatto che conoscessi già alcuni dei miei compagni prima di venire qui mi ha fatto sentire a mio agio e i calciatori che ho trovato hanno confermato questa sensazione. È un bel gruppo e siamo uniti dal primo giorno”. Un’ottima impressione come quella fatta dal mister Andrea Sottil. “Mi sta aiutando tanto, sa cosa vuole dalla sua squadra, il modo di giocare – afferma Kabasele – Puoi sentire che ha molta esperienza da giocatore e mi piace lavorare con lui, mi aiuta a migliorare”.
L’attenzione del tecnico è focalizzata sulla tenuta della retroguardia, ma questo non lo spaventa: “Ho giocato la maggior parte delle mie gare sulla destra della linea dei tre difensori. Sottil al momento mi vede come il centrale e va bene, posso coprire tutte le posizioni dato che a volte al Watford giocavo lì e a inizio carriera sono stato schierato spesso a sinistra”. Sul compagno che lo ha più impressionato, Kabasele si scherma dietro a un sorriso imbarazzato. “Non vorrei prendere posizione, credo che tutti abbiano un gran potenziale in squadra – dice prima di sciogliersi – Ma se dovessi sceglierne uno direi Florian Thauvin. È un campione del mondo, ha qualità, mi ha impressionato molto”. Il più simpatico però “già lo conoscevo, Hassane Kamara. Porta gioia in squadra, è sempre sorridente e cerca sempre di scherzare con gli altri”.
Il centrale ha ben chiara la volontà di “giocare il più possibile. Non sono venuto qui per fare l’uomo spogliatoio e rilassarmi perché sono più vicino alla fine della mia carriera che all’inizio – chiarisce, serio – Per quanto riguarda i traguardi di squadra, se riuscissimo a replicare lo stesso inizio della scorsa stagione perché non provare ad arrivare più in alto e lottare per le posizioni che valgono l’Europa? È un obiettivo ragionevole, saremo determinati a raggiungerlo dalla prima gara della stagione”.
Kabasele, insieme a moglie e figli, è rimasto molto colpito da Udine. “La amo. Ora c’è il Sole, ma negli scorsi giorni sembrava Londra – ammette – Abbiamo visitato la città, mi trovo già bene qui e spero di trovare casa velocemente per continuare a scoprirla”. Ovviamente insieme alla sua famiglia, “la cosa più importante per me, la mia priorità numero uno. Quando so che stanno bene, sto bene. È per loro che faccio questo lavoro e i sacrifici che ne derivano. Sarei potuto andare in un altro posto a prendere più soldi – racconta il difensore – ma non so se la mia famiglia sarebbe stata felice. Ora siamo in Italia, in una bella città, con ottimo cibo e speriamo di stare sempre meglio”. Non è un caso che gli piaccia passare il tempo libero con i figli, occasionalmente guardando il calcio in televisione. Non l’unica passione del belga, che segue anche “il basket, mi piace molto l’NBA”. Sul finire, il messaggio ai tifosi bianconeri: “Sono molto felice di essere qui, desidero aiutare la squadra a fare una buona stagione e mi piacerebbe vedere lo stadio pieno. Spero di riuscire a rispondere alle domande in italiano tra due, tre settimane, massimo un mese – confessa prima di concludere in perfetto accento - Piano piano”.