Torino, Cairo è il presidente granata più longevo di sempre. Ma la squadra è in caduta libera
Oggi è un giorno speciale per Urbano Cairo, che diventa il presidente più longevo di tutta la storia del club, e domani lo sarà per il Toro, con 118 candeline da spegnere. Ma è un periodo nero per tutti, con il patron sempre più contestato e la squadra sempre più in crisi. Dalla protesta fuori dallo stadio durante la sfida contro il Monza a quella all’interno dell’Olimpico Grande Torino in occasione della gara contro il Napoli, cambiano le modalità ma non la posizione della piazza: “Queste le tue soddisfazioni... La nostra? Togliti dai cog***ni” il messaggio esposto dalla tifoseria oltre a tanti altri striscioni sulle “tappe” dei suoi 7031 giorni alla guida del club. Cairo ha superato Orfeo Pianelli, l’ultimo presidente a vincere uno scudetto con il Toro nel 1976, ma mai come questa volta sembra vicino a passare il testimone. O almeno, le sue recenti uscite hanno alimentato le indiscrezioni di una svolta quasi imminente a livello societario, con le voci più o meno fondate tra Red Bull e fondi sauditi nel futuro del club.
E se ai vertici resta questa situazione di limbo, la certezza è che la squadra è in caduta libera. Le prestazioni restano sempre più o meno sullo stesso livello e senza imbarcate, ma ciò che preoccupa è il trend che sta prendendo il Toro. Come le vittorie aiutano a vincere, le sconfitte portano ad altri tonfi e i granata sono arrivati a otto nelle ultime dieci gare ufficiali. Linetty e compagni sono riusciti a rimanere in partita contro il Napoli anche grazie a un super Milinkovic-Savic, Coco si è divorato un gol più difficile da sbagliare che da segnare, sta di fatto che la striscia negativa si è allungata ancora. E, al contrario, la classifica si è accorciata, con il margine sulla zona retrocessione ridotto a quattro lunghezze. Nel prossimo turno ci sarà la trasferta di Marassi contro il Genoa, “Per noi sarà come una finale” ha dichiarato Coco. Sono parole che testimoniano alla perfezione il momento del Toro: ora, la squadra deve pensare a salvarsi.