TMW - Milan-Origi si fa, arrivato il via libera dal board. Manca solamente la firma
Doveva arrivare un sì in 72 ore, ci ha impiegato un po' di più. Ma Divock Origi e il Milan sono promessi sposi, perché dopo avere raggiunto l'accordo fra le parti serviva un assenso da parte del board e dalla proprietà. Una risposta che si è fatta attendere un po' più del previsto, ma che alla fine è stata positiva. Mancano solo le firme per poi annunciare che sia un nuovo giocatore del Milan e queste possono fare tutta la differenza del mondo, ma con percentuale bulgara Origi sarà il secondo rinforzo (dopo Yacine Adli che rientrerà dal prestito al Bordeaux) per la stagione 2022-23.
Sempre in tribuna.
Nelle scorse settimane il Liverpool non poteva più firmare il rinnovo di Origi perché mancavano poche partite alla fine della stagione, quindi facendo decadere automaticamente la clausola per il prolungamento automatico. Un po' anche di sfortuna per il belga, colpito da un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori nella parte centrale della stagione, ma una fortuna per il Milan, con la trattativa che è decollata nel momento dell'impossibilità di rinnovare. Nelle ultime settimane Origi si è allenato ma è finito costantemente in tribuna perché fuori dai programmi: solo con l'Inter è andato in panchina.
I dettagli dell'accordo.
L'accordo sarà triennale con opzione per il quarto anno, con uno stipendio da 3,5 milioni. Una mediazione fra i 3 che offriva il Milan inizialmente e i 4 che Origi percepiva al Liverpool. Piaceva anche all'Atalanta, tanto che Gasperini lo aveva chiamato nel momento in cui Zapata poteva finire all'Inter, ma anche al Torino di Urbano Cairo, alle prese con la sostituzione di Andrea Belotti. I contatti erano stati fitti, ma alla fine la situazione non si è sbloccata. Inter e Juventus, invece, avevano ritenuto non adatto il calciatore alle proprie esigenze.