Senza giacca e cravatta: 1-0 al Milan, la Juve sbanca San Siro. Decide Locatelli, sorride l'Inter
Juventus batte Milan 1-0: decide Locatelli.
Dopo il 5-1 nel derby, il Milan perde anche contro la Juventus, facendosi fanalino di coda nel triangolare dal quale potrebbe (dovrebbe?) uscire la vincitrice del prossimo scudetto. I bianconeri vincono 1-0 e si portano a meno due dall'Inter capolista, a meno uno dal Diavolo secondo, rendendo ancora più entusiasmante questa corsa al tricolore, per ora a tre e in futuro chissà. Il risultato è figlio, su tutti, di due episodi chiave. Il primo: l'espulsione di Malick Thiaw. Dopo quaranta minuti di sofferenza su Kean, a fine primo tempo il difensore tedesco lascia la squadra di Stefano Pioli - già in emergenza, come del resto gli ospiti - in inferiorità numerica. Il secondo: il gol di Manuel Locatelli, che il 22 ottobre 2016 fece male alla Juve con la maglia del Milan e questa sera, sette anni meno due minuti (63' contro 65') dopo, fa male al Milan con la maglia della Juve. Il calcio è strano, dice qualcuno. Nel Milan, è bello quello di Leao: il portoghese, ispirato, non basta a fare felici gli oltre 75 mila spettatori di San Siro, che di domenica in domenica risponde presente nonostante i suoi inquilini programmino la fuga nell'hinterland. Nella Juve, è bella soprattutto la solidità: con gli uomini contati, Massimiliano Allegri si porta a casa tre punti pesantissimi. Nel finale, il tecnico livornese lascia andare la giacca, infuriato con i suoi che rischiano di compromettere la vittoria anziché addormentare la serata. Come in casa del Carpi, nel dicembre 2015, quando puntava allo scudetto. Ci crede anche oggi, Max, pure se pubblicamente giura e spergiura di no: stasera, la sua Vecchia Signora ha aperto ancora di più il discorso. Del resto, in settimana guarderà le coppe, mentre il Milan vola a Parigi con nuovi dubbi nella testa.
Rivivi il LIVE TMW di Milan-Juventus!
Szczesny ferma Giroud, Thiaw rovina il piano di Pioli. Nessun gol all'intervallo, ma il primo tempo si rivela bello, intenso, divertente: da big match. E si conclude con la sorpresa: l'espulsione di Malick Thiaw, che dopo 40 minuti di fatica su Moise Kean cintura e stende l'italiano, rovina tutto il resto della serata al proprio tecnico e ai compagni di squadra. In precedenza, l'occasione più limpida era peraltro stata proprio del Milan: Leao invita a nozze Giroud, la girata del francese trova il riflesso di Szczesny. Col passare dei minuti, crede la Juve: Rabiot spaventa Mirante, nel finale ancora Kean si mette in mostra negli ultimi venti metri. Manca il gol, non lo spettacolo. E il Diavolo, che toglie Pulisic per inserire Kalulu, gioca metà partita in inferiorità numerica.
Locatelli fa le cose per bene. In vantaggio di un uomo, Allegri dopo dieci minuti di secondo tempo si gioca la carta Vlahovic, togliendo Kean. È un gol del destino, però, quello che sblocca Milan-Juventus: sette anni meno due minuti la sua epifania, Manuel Locatelli torna a segnare e lo fa proprio in una partita speciale. La rete dell'ex, complice la deviazione di Krunic, consente alla Vecchia Signora di portarsi avanti anche nel risultato. Trovato il vantaggio, la squadra ospite cerca il bis, anche inserendo Federico Chiesa, mentre il Milan non trova altre soluzioni che appoggiarsi insistentemente su Rafael Leao. La voglia di gol della Juve, che cerca il gol anziché addormentare il finale, fa infuriare Allegri: come col Carpi, otto anni fa, il tecnico livornese fa volare a terra la giacca e pure senza cravatta. I suoi, comunque, il bis lo sfiorano molto da vicino: serve un grande Mirante, due volte, su Cambiaso e su Vlahovic, a evitare un passivo ancora più pesante.