Riera carica il Celje per la Fiorentina: "Sarà come un caffè con la prima ragazza"

Albert Riera, allenatore del Celje, ha parlato in conferenza stampa introducendo la partita di domani sul campo della Fiorentina, ritorno dei quarti di finale di Conference League: "No, preferisco sempre avere il risultato dalla mia parte. Ma è vero, quando ho preparato questa gara o quella d'andata ho pensato che non avevamo niente da perdere, ma solo da vincere. Dobbiamo spezzare questa "maledizione" un po' gelida sui giocatori, è un po' come quando vai a prendere un caffè con la prima ragazza, hai le farfalle nello stomaco. Ora ci conosciamo con l'avversario, prima non conoscevano le nostre capacità o che prestazioni possiamo offrire, domani sarà una partita equilibrata che giocheremo faccia a faccia, senza paura. Non abbiamo nulla da perdere e questo ci aiuterà, non dimentichiamoci che avremo 13mila persone davanti a noi, ma non accetterò mai il sentirsi sconfitti prima ancora di giocare. La gara va giocata, e la chiave sarà essere perfetti quando non abbiamo la palla".
Si aspetta una gara propositiva da parte della Fiorentina?
"Dipenderà da noi, se perdiamo la palla facilmente o gli lasciamo spazi, a quel punto sì. Ma se mettiamo in azione il nostro piano e li facciamo sentire a disagio col pallone possiamo silenziare lo stadio, con personalità e possesso. Domani sarà importante fare quel che sappiamo, e quando perderemo la palla dobbiamo essere pronti a reagire. La chiave sarà la nostra reazione quando perderemo il pallone, se dovesse segnare la Fiorentina per prima non dobbiamo spaventarci. Noi dobbiamo far gol, questo è sicuro, ma 90 minuti sono lunghi e vanno giocati in modo molto intelligente. Conta il modo con cui si affronta la partita, ci sono momenti in cui soffriamo e altri meno. Non importa vincere o perdere, dobbiamo giocare come sempre, pensando sempre di essere sullo 0-0. Se non cambi modo di giocare ottieni risultati".
Molti dicono che sorride poco.
"Non è che non mi piace sorridere. L'immagine che dai alla squadra è parte della personalità di un allenatore, se i miei giocatori quando siamo insieme mi vedono sempre sorridere, avranno una certa impressione. Ci sono momenti in cui devi ridere meno, momenti in cui devi colpire i giocatori e molti in cui puoi rilassarti. Sto cercando di gestire questo tipo di situazioni, mi è successo più volte in carriera: non devi mai pensare di essere migliore del tuo avversario, perché puoi vincere una partita e perdere quella dopo. Fa tutto parte del carattere, io voglio essere un esempio per la squadra come personalità e carattere, ma serve anche essere seri e non impaurire mai i giocatori. Il calcio non è solo dribbling o cross, la parte mentale è importante".
Come affronterà la gara? Ha qualche assente in attacco?
"Non posso dare all'allenatore dei vantaggi, ne ha già molti. C'è tanta differenza tra noi e loro, ma non ci sono mai due partite uguali. Le gare sono tutte diverse, anche con gli stessi avversari. Io non preparo mai due partite allo stesso modo, ho capito che si può fare ancora meglio".
