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Porto, il tecnico Anselmi: "Ranieri si è lamentato? Non l'ho sentito. I gialli sono stati corretti"

Porto, il tecnico Anselmi: "Ranieri si è lamentato? Non l'ho sentito. I gialli sono stati corretti"TUTTO mercato WEB
© foto di Uefa/Image Sport
ieri alle 13:00Serie A
di Tommaso Bonan

Un gran bel punto per la Roma, soprattutto per come si era messa la partita nel finale. Nonostante l'infortunio di Dybala al 39' (dentro Baldanzi), nonostante l'inferiorità numerica dal 73' per doppio giallo a Cristante e nonostante l'assedio subito nell'ultimo quarto d'ora, i giallorossi hanno mantenuto vivo il playoff di Europa League col Porto. Tutto questo, dopo aver disputato 60-70 minuti di alta intensità e qualità, a tratti superiorità rispetto al quotato avversario lusitano. A decidere il match dell'Estadio do Dragao sono state le reti di Celik al quinto minuto di recupero del primo tempo da una parte e di Francisco Moura al 67' della ripresa dall'altra. All'Olimpico, giovedì 20 febbraio, si ripartirà dunque dall'1-1.

Lo sfogo di Ranieri contro l'arbitro e il designatore Rosetti
"La cosa che non mi sta bene è la designazione arbitrale. Parlo con Rosetti: 'Tutto il mondo sa che lei è una persona integerrima e onestissima, come fa a mandare a Oporto un arbitro con cui, in 22 partite, la squadra ospite ha fatto solo 9 pareggi? Perché questa designazione?' Poi i tanti cartellini... Per me l'arbitro stava aspettando qualcosa in area per farli vincere. Ho detto ai ragazzi di non protestare, ma lui arbitra così. Otto ammoniti nostri e un espulso: qualcosa c'è stato, ma anche dell'altro. Ho mandato via i giocatori a fine partita, l'arbitro non meritava il saluto. Su un campo internazionale una cosa del genere no, non scherziamo".

Queste le parole del tecnico del Porto, Martin Anselmi, nel post gara in conferenza stampa (dichiarazioni riportate da vocegiallorossa.it): "Claudio Ranieri si è lamentato dell'arbitraggio? Non ho sentito Ranieri. È stato un primo tempo in cui non abbiamo giocato molto. Sembrava che dovessimo dare più ritmo alla partita. Credo che ci sarebbe dovuto essere un secondo cartellino nel primo tempo, ma ritengo che i gialli siano stati corretti. Non ho molto altro da dire”.

Sulla partenza di Rodrigo Mora.
"Pepê è entrato bene, è un giocatore che prende in mano la partita. Rodrigo aveva giocato ogni minuto negli ultimi tempi ed era il momento di dargli un po' di respiro. Stava facendo una buona partita, ma i cambi hanno funzionato in questo senso”.

Fischi per la sostituzione di Mora. A volte c'è insofferenza verso la vostra filosofia?
“Passiamo dietro per trovare un vantaggio davanti, non è per rallentare il gioco. A volte andiamo lunghi e sbagliamo il tiro... La squadra che gioca con pazienza e calma non significa che non ha ritmo. Vogliamo il ritmo, la circolazione della palla, ma con pazienza, per capire quando possiamo andare in avanti. Pepê ha fatto gol con un passaggio, ma a volte abbiamo bisogno di più passaggi e di più tempo per trovare lo spazio. Nel primo tempo abbiamo attirato bene l'avversario, ma non era facile seguirlo”.

Analisi.
“Non credo sia finita, dobbiamo andare all'Olimpico di Roma e imporci per qualificarci. La partita era fondamentale, ma il risultato del ritorno ci condiziona e ci sono altri 90 minuti da giocare”.

La squadra è sembrata superiore alla Roma nel secondo tempo.
“La Roma ha giocatori forti che pressano a uomo, i centrali non hanno vinto alcune seconde palle e in questo senso eravamo tranquilli, ma nel secondo tempo ci siamo presi delle responsabilità e abbiamo avuto un atteggiamento, ma dobbiamo rifarlo per tutta la partita per battere la Roma”.

Come vede il turno a eliminazione diretta? Ha detto che l'andata è decisiva. La prossima partita la Roma la gioca in casa.
“Siamo in una competizione in cui le squadre sono forti. Dobbiamo essere forti sia in casa che in trasferta. L'andata determina il ritorno quando c'è un risultato a favore o contro. In caso di pareggio, tutto è aperto. Dobbiamo analizzare la partita di oggi, cosa migliorare e come evitare che la Roma ci complichi le cose. Dobbiamo essere forti all'Olimpico e fare il nostro gioco”.

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