Pasqualin: "Un italiano ogni dieci nomi accostati alle squadre, così non va"
“Non mi aspetto una partita esaltante che infiammi il gioco, non è quasi mai successo in questo Europeo. La Spagna è favorita e giocherà alla sua maniera, una nuova Spagna rispetto a quella che conoscevamo, fondata sulla classe cristallina dei suoi calciatori”. Così a TuttoMercatoWeb.com l’avvocato Claudio Pasqualin, operatore di mercato, presidente di AvvocatiCalcio e presidente onorario di Conference403, in vista della partita di questa sera che decreterà il vincitore di Euro2024.
Da italiani guardiamo con rammarico questa finale?
“È un rammarico relativo perché già in partenza le previsioni non potevano essere entusiaste. A guardare la qualità dei nostri convocati, senza colpe per il selezionatore che però si è dimostrato più allenatore e meno ct, non potevamo andare lontano”.
Utopia pensare a nuovi Yamal e Williams made in Italy?
“Non ne sono nati. Ho sempre detto che Del Piero è merito di papà Gino e mamma Bruna, i geni fanno la differenza. Noi non abbiamo i centri federali che hanno in Francia o in Spagna. E poi fateci caso: parlando di mercato si sente parlare di improbabili calciatori stranieri. Ma cosa hanno questi nomi esotici rispetto ai nostri? L’istituzione latita per convenienze politiche. Sui giornali tra i nomi accostati al mercato c’è un italiano ogni dieci”.