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Pasqualin ricorda Pizzul: "Meno internet, più Cabernet. La frase sui muri del Friuli e i nostri incontri..."

Pasqualin ricorda Pizzul: "Meno internet, più Cabernet. La frase sui muri del Friuli e i nostri incontri..."TUTTO mercato WEB
ieri alle 20:12Serie A
di Alessio Alaimo

“Bruno era una sorta di punto di riferimento per la gente di calcio come me nata in Friuli e quando c'era occasione di ritrovarsi nella piccola patria non perdevamo l'occasione per parlare e incontrarci parlando di tutto, anche di calcio. Anzi, di calcio divino: tra un bicchiere e l'altro in questa sorta di club enocalcistico di cui facevano parte ed erano assidui frequentatori Fabio Capello, Gigi Delneri, Gianni Galeone, Eddie Reia, Massimo Giacomini e Dino Zoff si discuteva di vita, arte e umanità varia e Bruno era il punto di riferimento e il regista di tutte queste occasioni”. Così a TuttoMercatoWeb.com l’avvocato Claudio Pasqualin ricorda Bruno Pizzul. “Ritrovarsi a parlare di calcio nell'ottica di questa imperiosa matrice friulana era irrinunciabile”.

Un ricordo particolare che vi lega?
“Abbiamo frequentato lo stesso liceo classico di Udine, il liceo Jacopo Stellini. Lui arrivava sempre tardi con la corriera da Cormoso e io non mancavo di farlo notare. Negli anni di me diceva che mi ero trasformato da uomo di buon senso a persona di buon senso e andavamo avanti con questa serie di battute a più non posso. Sicuramente amavo dire per esempio quando eravamo in qualche confesso pubblico che avevo scoperto finalmente a chi apparteneva la mano anonima ed era proprio quella di Bruno Pizzul che sui muri dello stadio Friuli aveva scritto ‘meno internet, più Cabernet’. E Bruno che sapeva che lo sfottevano in giro con questa storia ci stava e accettava. Era un esempio di friulanità, il minimo comune denominatore dei nostri incontri, di quel club enocalcistico. Oggi mi viene da dire: Bruno, riposa in pace”.

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