Parola d'ordine difesa a 4 e centrocampo a 3: i due moduli utilizzati da Sarri in Serie A
Maurizio Sarri fa il suo ritorno in panchina, dato che ha da poco firmato come nuovo allenatore della Lazio. Una delle questioni che più ha fatto dibattere nelle giornate d’avvicinamento alla firma del tecnico è quella del modulo: come si adatterà ad una squadra che ormai da anni gioca stabilmente a tre dietro? In effetti, qualcosa da modificare avrà: nelle cinque stagioni di Serie A vissute da Sarri, la parola d’ordine è stata sempre e comunque la difesa a quattro, e con essa il centrocampo a tre. I vari cambiamenti hanno semmai riguardato l’attacco: se in quel di Empoli, primo affaccio alla massima serie, il trequartista (si legga Saponara) sfiorava il dogma, in realtà Sarri ha dimostrato flessibilità visto che dopo appena un paio di partite in quel di Napoli, con Insigne nel ruolo di trequartista, ha mutato la veste tattica, passando agli esterni a tutta fascia accanto a una punta centrale, col risultato che tutti conoscono di un Higuain capace di eguagliare il numero di gol in un singolo campionato (36) e il calcio-champagne di Napoli.
A Torino, una via di mezzo che ha propeso più che altro sul 4-3-3, anche se talvolta si è visto un 4-3-1-2 con Dybala e Bernardeschi principali deputati ad agire dietro le punte. Cosa farà a Roma? Il tempo risponderà, ma viste le caratteristiche degli interpreti, entrambe le soluzioni paiono ampiamente percorribili.