Marotta: "Il rinnovo di Inzaghi con l'Inter è una formalità". E parla dell'interesse per Isaksen

"La Nazionale è un gruppo giovane e un po' inesperto, ma ha delle qualità. Il lavoro di Spalletti si valuterà da giugno in poi, quando sarà alle prese con un esame importantissimo per il nostro movimento calcistico. Sarà anche un banco di prova per questa gioventù che sta crescendo di partita in partita". Così Beppe Marotta, presidente dell'Inter, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sulla Nazionale di Spalletti, fuori dalla Nations League dopo la doppia sfida con la Germania.
La sfida scudetto: "Ci sono tre squadre candidate maggiormente alla vittoria finale, con un campionato avvincente come non si vedeva da tanti anni e questo fa bene al movimento. Siamo ancora in una fase interlocutoria, i punti sono tanti. Spesso si considerano solo gli scontri diretti, si sottovalutano quelle che sono le partite da calendario facile. Campionato molto aperto".
Seconda squadra: "Ne ero un fautore anche alla Juventus. Ritengo che lo strumento dell'Under 23 sia propedeutico al fatto di inserire in prima squadra dei giovani. Del resto, il divario tra Under 19 e prima squadra è troppo forte, ci vuole una squadra di mezzo. Anche noi presenteremo al momento opportuno la domanda alla federazione per poter partecipare l'anno prossimo al campionato di Lega Pro".
Calendario intenso: "Ricordo quando il campionato era a 16 squadre, oggi siamo a 20. La prima riflessione è che bisognerebbe arrivare a 18 squadre. Gli impegni tra nazionale e club rappresentano il primo problema. Il secondo problema è legato al fatto che l'aspetto tattico, tecnico e agonistico è molto diverso dal recente passato. Oggi il dispendio di energie psico-fisiche non è quello degli anni Ottanta o Novanta. Questo genera affaticamento tanti più contrasti che poi sfociano tanti infortuni".
Inzaghi ha detto che si fanno troppi pochi elogi per questa Inter: "È la reazione di un professionista, va compresa. Del resto, noi siamo l'Inter, come i grandi club è oggetto di grande pressione. Fa parte del gioco. Ma al tempo stesso non dobbiamo nasconderci, dobbiamo essere ambiziosi dal punto di vista sportivo ed essere presenti al momento giusto nelle varie competizioni".
Le difficoltà della Nazionale: "Non abbiamo una base storica di reclutamento, squadre come la Germania e il Belgio possono contare su cosiddetti giocatori assimilati. Bisogna avere pazienza, è un ciclo nuovo e bisogna dare tempo a Spalletti, che a mio avviso sta facendo un ottimo lavoro".
Il rinnovo di Inzaghi: "Siamo molto contenti di Inzaghi, credo che il rinnovo di contratto sia una formalità, ha lavorato molto bene in questi anni, è un grande punto di riferimento per il nostro modello societario dal punto di vista tecnico. È un allenatore tra i migliori al mondo in circolazione. Ha anche il vantaggio di essere stato un ottimo giocatore, siamo molto contenti di averlo con noi. A bocce ferme poi ci ritroveremo e rinnoveremo il contratto".
Interesse per Isaksen? La scorsa settimana l'ha consigliato anche Beppe Bergomi: "Siamo l'attacco più prolifico, se non ricordo male solo in una partita non abbiamo segnato. Il gioco di Inzaghi si sposa bene con una squadra a propulsione offensiva. Isaksen? Si tratta di un buon giocatore, ma ogni giorno mediaticamente ci attribuiscono l'interessamento di questo o di quel giocatore. Di sicuro abbiamo Lautaro-Thuram, la coppia d'attacco migliore in Italia e di alto profilo a livello europeo. Faremo più avanti il nostro programma con il ds Ausilio e Baccin, terremo conto di quello che il mercato offre e di tante valutazioni, sempre nell'ottica di costruire una squadra competitiva per gli obiettivi che ci siamo prefissati".
