LIVE TMW - Italia, Jorginho: "Pronto a tornare sul dischetto, non ho nessun blocco..."
12.50 - Jorginho torna in Nazionale e sarà subito assoluto protagonista. Con Locatelli costretto ad alzare bandiera bianca e Cristante non al meglio, sarà lui il regista dell'Italia almeno per la prossima sfida contro la Nord Macedonia che andrà in scena venerdì sera all'Olimpico di Roma.
Per il centrocampista dell'Arsenal è la prima convocazione con Spalletti ct: l'ultima sua apparizione in azzurro lo scorso giugno, contro la Spagna, in occasione delle finals di Nations League.
13.22 - Ha inizio la conferenza stampa.
Come va l'infortunio alla testa?
"Di testa ci vado poco... E' stata una contusione superficiale, mi sento benissimo".
Come ti ha accolto Spalletti?
"Mi ha accolto bene, mi ha fatto piacere mi abbia richiamato. Siamo molto motivati per queste partite, per andare dove vogliamo andare. Mi ha chiesto solo cose di campo, cosa si aspetta da me e cosa devo fare per il bene della squadra, ovvero controllarla, dare indicazioni e fare il gioco propositivo che vogliamo fare".
L'Inghilterra è favorita per la vittoria del prossimo Europeo? La Premier è il campionato più bello?
"Sono sempre i favoriti, sento sempre che sono i favoriti. Hanno una grande squadra con grandi talenti, ma per vincere serve di più del talento. Dobbiamo sempre rispettare una grande squadra. Poi è vero che la Premier è bellissima, ma anche la Serie A lo è e durante le partite può succedere di tutto, soprattutto nelle gare più sentite".
Ti è passato per la testa il pensiero dopo la Nations League di non tornare in Nazionale?
"No, sinceramente no. Sento che ho ancora tanto da fare in Nazionale, cercherò sempre di fare di tutto per aiutare la Nazionale e il mister. Ciò che ho sentito durante l'Europeo lo voglio risentire, per me è importante dare gioia al popolo".
Hai giocato in Italia e in Inghilterra dove c'è un ritmo diverso. Quali sono per te le differenze?
"Credo che ci sia una intensità più alta in Inghilterra. Ma credo sia un fatto di cultura, la partita in Italia è più una partita a scacchi. Più pensata. Mentre in Inghilterra la partita è più istintiva, si buttano sempre a tutta e magari a volte senza pensarci tanto. Quella è un po' la differenza".
Vuoi tornare in Italia? Con che stato d'animo torni a Roma?
"Sono molto in dubbio, vorrei tornare ma non so quale può essere il momento giusto. Voglio tornare sì, ma non so quando, sento di avere ancora cose da fare all'Arsenal. Per me è sempre bello giocare all'Olimpico, speriamo sarà pieno e non vedo l'ora, non ho nessun blocco, zero".
Ritireresti un rigore? Vedi un tuo erede tra i giovani italiani?
"Sul rigore, se capita e tocca a me assolutamente non mi tirerei indietro, sarei pronto per poter aiutare. Non sta a me decidere, ma se tocca a me assolutamente sì, senza problemi. Sul discorso del mio erede, anche quello non sta a me... Non lo so sinceramente. Ci sono tanti giovani che stanno emergendo e sicuramente verrà fuori qualcuno. Per adesso dovete accontentarvi di me..."
Cosa serve per fare quel ruolo?
"Mettere la squadra davanti e far diventare le cose più semplici ai compagni, questo è il ruolo del regista. Devi far giocare bene chi è al tuo fianco, bisogna semplificare le cose per gli altri".
Cosa ti ha detto Spalletti in questi mesi quando non ti ha chiamato?
"Ci siamo sentiti, mi ha spiegato che le sue scelte erano basate sul fatto che stavo giocando un po' meno. Ci tengo tanto a essere qui, la chiamata è arrivata e sono molto contento".
Ci sono similitudini con Arteta?
"Sì, ci sono e sono basate sulle mie caratteristiche. Mi chiedono di proporre calcio".
Che Nord Macedonia ti aspetti?
"Una Nord Macedonia chiusa, compatta. Ma senza concedere. Credo sia un fattore importante essere concentrati e non concedere nulla. Con due tiri in due partite abbiamo concesso due gol. Non dobbiamo concedere".
Perché gli italiani vanno a giocare di più negli altri campionati?
"Dobbiamo credere di più nei nostri talenti, nei nostri giovani. Ognuno ha il suo percorso e a volte non si crede tanto nel talento italiano".
Vedi in questa squadra leader del calibro di Bonucci, Chiellini e gli altri?
"Sì, credo proprio di sì. Ogni volta che c'è un cambiamento, che arrivano altri giocatori nuovi, devono crescere. Ci sono giocatori di grande personalità che possono lasciare il loro marchio della Nazionale facendo tante belle cose. Di Lorenzo, Cristante, Locatelli, sono giocatori che stanno venendo fuori con grande personalità".
TMW - Quali sono le similitudini e le differenze tra Mancini e Spalletti?
"Non mi piace molto fare le comparazioni, però sicuramente sono due allenatori con grande esperienza. Sono entrambi molto sinceri, le cose vanno dette. Sono sempre stati molto schietti con me, credo che quello sia un punto di vista importante. Personalmente, mi chiedono ciò che vedono nelle mie caratteristiche e posso dare alla squadra".
E' ancora accesa radio Jorginho?
"La radio è sempre stata accesa, magari le giocate sono venute un po' meno... L'obiettivo è sempre stato cercare di aiutare, mai in maniera negativa ma sempre positiva. Ho cercato di dare sempre forza e ho cercato di migliorare anche attraverso le critiche".
In cosa credi di poter ancora crescere? In cosa sei migliorato in questi due anni?
"Sono cresciuto tanto a livello di campo, di esperienza. Ho cambiato squadra, allenatore, quindi più informazioni. Ho capito ancora di più il gioco e come competere. Competere non vuol dire solo giocare bene, ma arriva anche dall'esperienza. E questa esperienza cerco di trasmetterla anche ai miei compagni".
Che obiettivi ti sei posto in Nazionale? Che differenze vedi tra il gioco precedente e quello attuale?
"Tanto diversa non credo, tutti e due gli allenatori vogliono proporre un bel calcio, di possesso palla e belle giocate con una squadra alta. Sono molto simili. Sugli obiettivi, dico che se non ne hai devi smettere... Ho degli obiettivi e sono quelli che mi muovono ogni giorno. Però non te li dico..."
Come sei riuscito a importi all'Arsenal?
"Ci vuole sempre tempo quando cambi squadra, ma i primi sei mesi all'Arsenal non sono stati negativi, anzi. Ovviamente ci vuole del tempo per capire meglio i meccanismi, Arteta ti dà un miliardo di informazioni ma sono felicissimo lì".
Sei il vice-capitano all'Arsenal, secondo te cosa deve fare un capitano in campo?
"E' una figura su cui la squadra deve appoggiarsi. Come si comporta, come dà il supporto alla squadra. Usa le parole giuste. Credo che quelli siano i comportamenti giusti che servono a un capitano che ha il rispetto dei compagni".
13.55 - Conclusa la conferenza stampa -
Di seguito la lista aggiornata dei convocati per le sfide contro Nord Macedonia e Ucraina
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Ivan Provedel (Lazio), Guglielmo Vicario (Totthenam).
Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Cristiano Biraghi (Fiorentina), Alessandro Buongiorno (Torino), Andrea Cambiaso (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Federico Gatti (Juventus), Manuel Lazzari (Lazio).
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Giacomo Bonaventura (Fiorentina), Andrea Colpani (Monza), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Jorginho (Arsenal).
Attaccanti: Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Chiesa (Juventus), Stephan El Shaarawy (Roma), Moise Kean (Juventus), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Napoli), Gianluca Scamacca (Atalanta), Nicolò Zaniolo (Aston Villa).