Lettera di Dal Pino al governo: "Servono aiuti, altrimenti i club rischiano di gettare la spugna"
Il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha inviato una lettera al sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali, dopo le ultime decisioni prese dal governo e la limitazione a 5.000 spettatori decisa dalla stessa Lega: "La decisione non è stata facile considerate le gravi perdite che essa determinerà in termini di incassi - riporta Calcio e Finanza -. Perdite che si aggiungeranno a quelle, gravissime, già patite nell’intero corso di questa pandemia dai nostri club con riferimento sia alla contrazione dei ricavi sia alle onerose spese sostenute per porre in essere tutte le vigenti procedure di sicurezza di accesso allo stadio. Perdite che, contrariamente ad altri settori d’impresa, hanno ricevuto ristori assolutamente minimali, inadeguati, e comunque in palese disparità di trattamento con riferimento, ad esempio, al settore cultura e spettacolo al quale apparteniamo".
Nella lettera si chiede poi chiaramente un aiuto al governo: "Le società sportive auspicano che questo atto di ampia disponibilità, assunto con unanime senso di grande responsabilità, determini nel governo l’attenzione che merita un settore quale quello del calcio di vertice che, numeri alla mano, ha un ruolo economico portante nel sistema imprenditoriale italiano, in termini di fatturato e di produzione di contribuzioni erariali dirette ed indirette, che merita – per la sopravvivenza sua e dei suoi 300mila addetti – aiuti concreti in termini tanto di ristori quanto di individuazione di strumenti deflattivi che consentano l’assolvimento degli obblighi tributari e contributivi con procedure di rateizzazione coerenti alle effettive possibilità delle società, e di misure finanziarie straordinarie a sostegno del sistema calcio”.
In conlusione Dal Pino di rivolge direttamente a Valentina Vezzali: "Auspico il tuo autorevole intervento per sensibilizzare il premier e il Consiglio dei ministri a intervenire con misure di effettivo e concreto sostegno delle nostre società che sono al lumicino della resistenza gestionale e che rischiano di gettare la spugna”.