Lazio, ora anche Tudor è in bilico: il tecnico croato valuta le dimissioni
La febbre del venerdì pomeriggio. A Formello è sembrato di rivivere quei matinèe che tanto andavano di moda nella Roma di dieci anni fa. Tudor si sta dimettendo, Tudor si sta incontrando con Fabiani, Tudor è già in contatto con il Bologna. Nessun incontro a Formello, Tudor è in Croazia ma di certo non si sta godendo le vacanze. Era partito con la speranza di aver chiarito le sue priorità sul mercato. Al primo posto c’era la permanenza di Daichi Kamada, rilanciato dal croato nei suoi due mesi in biancoceleste. A fine maggio la sua priorità assoluta è stata già disattesa, con Kamada promesso sposo del Crystal Palace. Tutta colpa di una clausola rescissoria che avrebbe permesso alla Lazio di tenere Kamada e di incassare qualcosa se fosse partito. No, la Lazio non si fa ricattare (parola del ds Fabiani) e piuttosto preferisce perdere a parametro zero la principale priorità di Tudor sul mercato.
Le riflessioni di Igor
Da qui i primi tormenti di Tudor. Prima di pranzo lo psicodramma scatta in quel di Roma. “Tudor sta pensando alle dimissioni”, “Incontro in corso tra Tudor e Fabiani a Formello”, “Il Bologna spinge con forza per Tudor”. Non c’è da sorprendersi, a Roma se si accende un piccolo rogo brucia tutta la città. E allora via con il timore delle seconde dimissioni in meno di tre mesi dopo l’addio di Sarri. Dimissioni che non sono arrivate, ma che non sono state scongiurate. In attesa di capire cosa deciderà Tudor, che intanto riflette. Kamada ha salutato, Guendouzi è stato blindato a parole dalla società nonostante le frizioni con il croato. Rovella è stato preso come esempio da Fabiani, ma per Tudor non è così imprescindibile. Visioni diverse che hanno portato il tecnico a fare una serie di riflessioni e la decisione sul suo futuro Tudor non l’ha ancora presa.
Le possibili alternative
Quel che è certo è che la Lazio non procederà all’esonero di Tudor. La società non vuole avere a libro paga due tecnici dopo l’importante esborso economico sia per Sarri che per lo stesso Tudor. Dovrà essere Igor a fare un passo indietro in caso e dimettersi. Sarebbe il secondo tecnico dimissionario in meno di tre mesi. In un calcio dove nessun allenatore si dimette pur di ricevere tutte le mensilità del proprio stipendio, un doppio addio del genere getterebbe delle ombre sinistre sul progetto Lazio. La società sta ragionando sulle alternative, ma la sensazione è che tra Italiano e Palladino non ci sia la soluzione che possa permettere di lavorare senza l’inquietudine della piazza. Per questo attenzione a dei “vecchi” biancocelesti come Klose, Nesta o Conceiçao, quest’ultimo vicino al Marsiglia. Il nome più caldo eventualmente sarebbe quello del tedesco, che già a marzo dopo le dimissioni di Sarri si era candidato per tornare a Roma, questa volta da allenatore.