L'Atalanta vola a Gelsenkirchen: Dea troppo forte per lo Shakhtar, finisce 3-0 in scioltezza
Tre reti, due legni e una marea di occasioni da gol, ma anche due infortuni. L'Atalanta è troppo forte per lo Shakhtar Donetsk e domina all'Arena AufSchalke di Gelsenkirchen, "casa" della formazione ucraina in Champions League: dopo il pareggio all'esordio con l'Arsenal (che ieri ha battuto il PSG), arriva un 3-0 che serve alla Dea per lanciare un segnale forte all'Europa che conta. Una serata quasi perfetta, rovinata solo dai problemi fisici di Djimsiti e Kossounou, le cui condizioni saranno da valutare al ritorno a Bergamo.
La squadra di Pusic, reduce dallo 0-0 di Bologna, è un avversario sicuramente meno ostico rispetto a quello affrontato dai bergamaschi cinque anni fa. Così, l'equilibrio dura solo 10', il tempo che ci mette Lookman a portare il primo pericolo dalle parti di Riznyk; i bergamaschi prendono in mano le redini della sfida e non le mollano più, sbloccando il punteggio al 21' con il giocatore meno atteso, il difensore Djimsiti, al primo centro nella massima competizione europea. Da questo momento in poi è tutto in discesa per la formazione di Gasperini: Samardzic e Lookman salgono in cattedra e il nigeriano colpisce una traversa prima di raddoppiare a un passo dall'intervallo.
Anche la ripresa è un monologo dell'Atalanta, che nel frattempo perde Djmisiti per un fastidio all'anca. Dopo una manciata di minuti arriva il 3-0 firmato da Bellanova (anche per lui è una prima volta), poi Zappacosta - che aveva firmato l'assist - colpisce un palo clamoroso. Lookman, Samardzic e Zaniolo (entrato insieme a Retegui) continuano ad assaltare la porta difesa dal povero Riznyk, il risultato non cambia più. C'è tempo, purtroppo, solo per un altro forfait, quello di Kossounou, uscito a pochi minuti dalla fine per un problema muscolare. L'unica nota negativa nell'ennesima grande notte europea.