Kean o Morata, chi si sposa meglio con Vlahovic? L'italiano può far riflettere la Juve
Una rondine non fa primavera, dice la saggezza popolare. Nel campionato di Moise Kean, le rondini sono state soltanto quattro: tante le reti, distribuite su ventuno apparizioni e - dato più rivelante - 751 minuti. Rientrato alla Juventus in estate, l’attaccante italiano ha avuto fin qui una stagione difficile da giudicare: è partito titolare nove volte in campionato, dieci in totale. Inoltre, in quindici partite ha avuto meno di 25 minuti a disposizione: nel complesso, non ha avuto così tante occasioni. Non le ha, però, neanche sfruttate nel migliore dei modi, se è vero che finora il suo rendimento non è riuscito a instillare dubbi ad Allegri.
Un partner migliore per Vlahovic? Contro l’Empoli, però, ha dato l’impressione di poter funzionare meglio di altri in coppia con Dusan Vlahovic. I due sono stati spesso molto vicini, ma non si sono calpestati i piedi. Inoltre, Kean ha una propensione al lavoro di sacrificio e di fascia maggiore rispetto ad altri. E con due attaccanti “veri” la difesa avversaria è costretta a temere di più la manovra offensiva bianconera. Meglio Kean di chi? Il termine di paragone, ovviamente, è Alvaro Morata. Che, va detto, al lavoro richiesto ultimamente da Allegri si è adattato con grande disponibilità. E poi contro i toscani ha servito l’assist per quello che si è rivelato il gol decisivo. Il dubbio, però, è legittimo. Per la Juve, è comunque una buona notizia visto che proprio la produzione offensiva è uno dei punti deboli della squadra in questa stagione.
Per Morata si cerca lo sconto, Kean va pagato. Pensando al futuro, la situazione dei due attaccanti è molto diversa. A oggi, la Juve non ha intenzione di riscattare Morata versando i 35 milioni di euro pattuiti con l’Atlético Madrid: la società sta cercando lo sconto, e non è affatto escluso che possa riuscire a ottenerlo. Kean, viceversa, a un certo punto va pagato: l’accordo con l’Everton prevede il riscatto obbligatorio al prezzo di 28 milioni di euro, è un investimento al quale non si scappa. Così, se confermerà il buon feeling con Vlahovic, l’idea può anche venire naturale: perché cercare lo sconto per l’uno, quando l’altro dovrà comunque rimanere in rosa e quindi essere valorizzato? Si torna all’origine del discorso, però: più che tirare le somme dopo una partita, è un interrogativo che ci si può portare avanti nelle prossime settimane, da qui a fine stagione. A Kean, e a Morata, il compito di aiutare a trovare una risposta.