Inter, Dumfries via? Più a giugno che a gennaio, Chelsea avanti: Hakimi suggestione improbabile
Mondiale dà, Mondiale toglie. Alla valutazione di Denzel Dumfries, per esempio, il Qatar ha decisamente dato. Se l'estate scorsa l'Inter valutava il laterale olandese 40-50 milioni di euro, adesso il range si è alzato, la richiesta arrivata a 60, con buona pace di Rafaela Pimenta che dovrà darsi da fare - ma neanche troppo, per movimentare il futuro dell'ex PSV Eindhoven.
Perché Dumfries può partire. E perché a giugno è più facile. Di cessioni eccellenti, giocoforza, il mercato interista dovrà nutrirsi. Almeno sino a una svolta, in un senso o nell'altro, che per ora non è nell'aria. La corsia destra, da questo punto di vista, è terra proficua: già due anni fa, in viale della Liberazione, s'individuò in Achraf Hakimi un "sacrificabile". I fatti hanno dato ragione alla dirigenza: rispetto ad altri ruoli è più facile trovare sostituti all'altezza, e magari portare a casa una nuova plusvalenza. Fosse confermata quella valutazione di cui sopra, del resto, Dumfries non partirebbe per molti soldi in meno del marocchino. Dal punto di vista economico, vittoria su tutta la linea, aspettando di capire come sarà gestita la successione. Più a giugno che a gennaio: se è vero che i contatti ci sono stati e ci sono tuttora, difficile che il Chelsea - nettamente il club più avanti - o eventualmente anche altre big possano mettere sul piatto una cifra del genere sul mercato di riparazione.
Il post? Difficile Hakimi. Proprio il grande ex è tornato nei pensieri dei tifosi e, perché no, anche di chi il mercato dell'Inter lo fa concretamente. A oggi, complice peraltro un mondiale altrettanto soddisfacente, il ritorno dal PSG è un'opzione suggestiva ma ai limiti dell'impraticabile. Più percorribili altre vie, italiane (Lazzari, meno Mazzocchi) o estere. Tutto, inevitabilmente, da definirsi dopo il grande addio, a oggi ancora eventuale.