Inter, Brozovic dice no: è una trattativa da ferri corti. Marcelo inventa lo stallo alla croata
Che si tratti spaghetti western o della filmografia di Tarantino, lo stallo alla messicana è uno dei momenti più pieni di suspence quando si parla di cinematografia. Tre persone si tengono sotto tiro, nessuno può colpire per primo. Da qualche giorno, tra Milano, Zagabria e Riad, l'Inter ha scoperto lo stallo alla croata, inventato da Marcelo Brozovic. Ma andiamo con ordine.
L'Inter ha deciso di privarsi di Brozovic. Non è una decisione presa oggi, né ieri, ma maturata nel tempo. Un mix di elementi tattici ed economici hanno portato, da mesi, a individuare nel centrocampista croato il sacrificio eccellente ma inevitabile per smuovere il cuore della squadra di Simone Inzaghi. Senza Brozo, del resto, si è comunque imposto Calhanoglu, che ormai si vede regista, con Asllani valida alternativa. In più, dalle parti di viale della Liberazione fa gola il risparmio che deriverebbe dal taglio di uno degli ingaggi più pesanti della rosa. Ecco il punto di partenza; nonché, per la cronaca, la spiegazione del perché l'affare si possa chiudere a cifre tutto sommato basse rispetto al valore del giocatore.
Brozovic verso il no. Nella giornata di ieri, il "disperato" tentativo dell'Al Nassr, a suon di milioni e confronti. Gli emissari del club saudita sono volati a casa Brozo per convincerlo a dire sì. Risultato? Indiscrezioni raccontano addirittura che Marcelo non abbia voluto incontrarli direttamente. Vere o meno, il risultato è che a oggi paia ben poco convinto di un futuro in Arabia Saudita. Ai limii della trattativa saltata. L'addio all'Inter pare inevitabile, ma piuttosto vorrebbe giocarsi le sue carte a Barcellona, ove Xavi e Deco lo hanno già individuato - non abbastanza, almeno sinora, da pianificare una spedizione milanese - come l'uomo giusto per prendere le chiavi del centrocampo.
Tempi lunghi. Sono quelli che si prospettano dalla Catalogna. Dove da anni fanno i conti con un bilancio tremolante e con i limiti imposti da LaLiga, pur alleggeriti nelle ultime ore dalle novità regolamentari. Il Barça, a oggi, non solo non può mettere sul tavolo i 23 milioni concordati fra Inter e Al Nassr, ma non potrebbe neanche tesserare Brozovic. Da qui, i tempi lunghi, che non vanno bene a nessuno. Al croato, pare di no, se è vero che ha chiesto una deadline ai blaugrana. All'Inter, figurarsi, ma ci torneremo. Per queste ragioni, anche se allo stato attuale tutti gli indizi puntano a far pensare che la pista araba sia sfumata, il mix tra eventuali rilanci e i tentennamenti del Barcellona lascia la porta aperta a qualsiasi epilogo.
E l'Inter? Non vede la trattativa andare secondo i suoi piani e questo è un problema. L'addio di Brozovic avrebbe dovuto consentire a Marotta, Ausilio e Baccin di sbloccare l'arrivo di Davide Frattesi dal Sassuolo. A oggi, nessun'altra società si è inserita con sufficiente convinzione da mettere in crisi l'intesa di base con i neroverdi. Ma la variabile Barça allunga parecchio i tempi e aumenta i rischi. Per questo, posto che nessuno può imporre a Brozovic - che in questi giorni lo ricorda ogni due per tre sui social - dove andare, e che a livello economico cambia poco a patto che si arrivi alla cifra già definita, il tòpos cinematografico inaugurato dal croato non fa impazzire nessuno. Anzi, qualche pop corn lo manda di traverso.