Il Torino è ancora tabù del Milan. Ma l'eroe è sempre Vanja: "Sottovalutato, ma leader"
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Il Toro vede rossonero e incorna ancora, anche questa volta è andata proprio così: nella grande festa granata per il 2-1 ci sono le firme di Thiaw (autogol) e Gineitis, ma soprattutto di Milinkovic-Savic, ancora miracoloso e protagonista di un altro rigore respinto. Sono quattro sui cinque stagionali, l’estremo difensore si sta confermando in uno stato di grazia che ormai dura dall’inizio del campionato e ora c’è Handanovic nel mirino, che ne neutralizzò addirittura sei. “Quel record è suo, la cosa che conta più di tutte è la vittoria” il pensiero del classe 1997 che sta diventando il vero trascinatore del Toro.
Già, perché al di là del cuore e del carattere mostrati dalla squadra di Paolo Vanoli per battere i rossoneri, il portiere si è fatto apprezzare per almeno quattro interventi miracolosi. Nell’uno contro uno o con i piedi, nelle uscite alte e in quelle basse, pure nella costruzione del gioco che siano lanci lunghi o passaggi corti: Milinkovic-Savic sta correndo nel processo di maturazione per diventare un portiere completo rispondendo così alle feroci critiche degli anni scorsi, media compresi.
E anche il suo allenatore, inevitabilmente, se lo coccola e se lo tiene stretto: “Penso che sia sottovalutato, l’ho detto fin dall’inizio e l’ho ribadito anche a lui - spiega Vanoli sul gigante dei pali granata - e quest'anno la bravura del nostro staff è stata dargli la consapevolezza delle sue qualità: in carriera ha perso del tempo, ma adesso lo sta recuperando”. Già, perché l’importanza di Vanja non è solo tecnica o tattica, ma anche a livello di spogliatoio: “E' sempre stato un leader, ora sta capendo di essere al servizio della squadra - gli ulteriori elogi - ed è stato bravo a rimettersi in gioco, si merita tutto e siamo fortunati ad averlo con noi”. Dopo la grande gioia contro il Milan c’è bisogno di ricaricare le batterie: domenica prossima all’ora di pranzo ci sarà la trasferta in Brianza contro il Monza, è l’occasione per tornare a guardare la classifica con un occhio diverso.
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