Il Milan tiene il passo Scudetto dell'Inter: 2-1 a Roma, nella settimana del Festival di Ibra
L'Inter vince, la Juventus si ferma e il Milan risponde: un 2-1 di gran carattere sul campo della Roma e il passo Scudetto è mantenuto, con i bianconeri ora a -6 pur con una gara in meno. Sin dall'inizio gli occhi sono su Zlatan Ibrahimovic, l'uomo volante. Perché è la sua settimana, il suo palcoscenico verde prima di quello di Sanremo. Però si può dare di più, perché gli errori del primo tempo, il gol di tacco steccato e l'errato posizionamento sull'assist a porta vuota di Rebic, son poco da primo violino. Poi la condizione cala, colpa di un problema all'adduttore, sicché la sua partita dura cinquantacinque minuti. Gli occhi son pure su Fikayo Tomori, adesso tu, imberbe inglese le cui qualità e ascesa hanno convinto Pioli a firmare la Brexit pur momentanea del capitano Romagnoli. "Non è contento", ha detto Maldini dell'italiano e non potrebbe essere altrimenti. Però tra rotazione, punizione e sprone, il tecnico opta per il giovane scuola Chelsea. Ti lascerò, oppure no, Calhanoglu gioca quarantacinque minuti da pungolo sulla trequarti e la Roma sembra scordarsi quasi d'iniziare la partita. Storie di tutti i giorni quelle dello Stadio che c'è, poi no, poi forse, poi mai. Tor di Valle era un eterno dilemma e ora ha una sola risposta: no. Però la formazione di Fonseca inizia da fantasma, sbagliando tatticamente e tecnicamente. Linee lunghe, spazi aperti e Milan che ne approfitta solo alla fine del primo tempo.
Il Milan fa quindici Come i rigori a favore in stagione. Fazio è ingenuo e dà un pestone a Calabria. Che accusa, cade, on field review e tiro dal dischetto. Fiumi di parole come quelli che si spenderanno per il penalty numero quindici per i rossoneri, undici come quelli trasformati: l'ultimo della lista è di Kessie che trafigge Pau Lopez. La Roma, con Dzeko infortunato e in tribuna, gioca malissimo e ha solo qualche sfuriata in avanti ma sporadica e senza gran costrutto. Meglio all'inizio della ripresa e il gol di Veretout lo conferma. I giorni dell'arcobaleno, come quelli della parabola disegnata dal francese: percussione di Spinazzola, il Milan rincula troppo basso e il francese fa il decimo gol in stagione in Serie A. Giusto per le statistiche, non per i paragoni: dai tempi di Platini un transalpino, centrocampista, non segnava così tanto nella massima serie nostrana.
Straordinario Rebic Portami a ballare è la canzone di Rebic e Mancini. Che era stato autore di una prestazione importante sino a quel momento però dall'errore in impostazione di Pau Lopez nasce la transizione offensiva dove la palla va verso il croato: movimento verso il pallone, poi contromovimento verso la porta. Il centrale è lento e bruciato, il diagonale di Rebic straordinario e potente. Pau Lopez bucato ed è il 2-1. La gara poi s'innervosisce, i cambi del Milan non incidono: Diaz e Leao falliscono l'impresa di sostituire al meglio Calhanoglu e Ibrahimovic, pur non eccelsi. Però tanto basta. Il Milan tiene il passo dell'Inter e reagisce nel momento più duro degli ultimi dodici mesi. Da grande squadra. Non mi avete fatto niente. Sanremo è al centro delle polemiche per la partecipazione di Ibra che il Milan ha provato ad annacquare. Fai rumore. Inevitabilmente, Zlatan. Ma la standing ovation, stavolta, è per tutti i rossoneri.
* In corsivo i nomi di canzoni vincitrici del Festival di Sanremo.