Gudmundsson è il gioiello del Genoa: lunedì a Pegli e Ottolini getta acqua sul fuoco

La certezza è una sola: il Genoa non svenderà i suoi gioielli. La stagione appena terminata ha portato l'attenzione, e che attenzione, direttamente sulla squadra di Alberto Gilardino. Da Josep Martinez, appena trasferitosi all'Inter per la cifra di 15 milioni di euro, passando per i due attaccanti Albert Gudmundsson (ritratto in una foto proprio con il suo mister nel corso delle vacanze a Ibiza) e Mateo Retegui. L'islandese è reduce da un campionato decisamente importante ed è stato in grado di confermare nel massimo torneo italiano quanto di buono ha fatto vedere due anni fa in Serie B quando, con i suoi 11 gol e cinque assist, ha guidato il ritorno in Serie A del Vecchio Grifone. L'italo-argentino, reduce da un brutto Europeo come tutto il gruppo azzurro, ha invece segnato 9 reti fra campionato e Coppa Italia in 31 gare giocate.

Gud il più prezioso
Ovviamente gli onori della cronaca sono tutti per il folletto di Reykjavik che, secondo quanto riporta il portale di riferimento Transfermarkt, è arrivato ad avere un valore di 30 milioni di euro. Mai nessun giocatore, sempre secondo il sito appena citato, ha mai raggiunto tali cifra. Né Milito (18 milioni), né Kouamé (22 milioni), né Dragusin (20 milioni), nemmeno mister Gilardino (arrivato nel gennaio 2012 a valere 16 milioni di euro). Motivo di orgoglio per i rossoblù che in organico hanno anche altri giocatori di valore e qualità come Junior Messias, Ruslan Malinovskyi o il recentemente acquistato dall'Olympique Marsiglia Vitinha.

Le parole di Ottolini e Zangrillo
Su Gudmundsson si parla spesso dell'interesse da parte dell'Inter ma nelle ultime ore il ds Marco Ottolini ha frenato: "Ci sono dei sondaggi, delle telefonate. Nulla di più in questo momento. Albert lunedì inizierà con noi. Può anche restare con noi. Non è detto". Anche il presidente Alberto Zangrillo ha parlato dell'islandese: "Se noi gli diamo uno e c’è un altro che gli dà cinque, il giocatore andrà dove gli danno cinque e rimarrà onorato di aver giocato con noi e noi siamo onorati di averlo avuto con noi". Ma poi ha anche proseguito: "Ci vuole un consolidamento economico che consenta di poter usufruire di una rosa che ha un valore che tu gestisci, che tu controlli, di cui tu sei padrone. E che quindi ti consenta di dire di no al signor Marotta quando vorrebbe che tu gli regalassi Gudmundsson, e lo dico all’amico Beppe senza nessun tipo di malignità".