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Vulpis: "Anche se il campionato riparte impatto economico negativo di 200 mln"

ESCLUSIVA TMW - Vulpis: "Anche se il campionato riparte impatto economico negativo di 200 mln"TUTTO mercato WEB
venerdì 20 marzo 2020, 18:23Serie A
di Lorenzo Marucci

Con Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, abbiamo analizzato la possibilità che il nostro calcio, vista la crisi economica, arrivi addirittura al collasso. Intervenendo al TMW News ha detto: "Il sistema calcio professionistico rischia il crac. Per le serie minori sarà un brutto risveglio dopo che sarà finita l'emergenza coronavirus. La Deloitte ha stimato un impatto economico negativo di 200 milioni di euro anche in caso di ripartenza del campionato. Si salirebbe fino a 720 milioni di euro in caso di annullamento della serie A. Il rischio crac è forte perchè i costi stanno correndo anche per le società di calcio mentre i ricavi si sono fermati. C'è bisogno di ripartire ma sempre nell'ambito della tutela della salute pubblica. Ci sarà un 75-80% di club che andrà in rosso quindi mi aspetto grandi vendite di pezzi pregiati di molti club che cercheranno di fare cassa per provare a chiudere la stagione con un rosso meno pesante. Era una situazione che nessuno poteva prevedere: se non ci fosse stata la forte esposizione debitoria del nostro sistema e se ci fosse stata più liquidità probabilmente i club sarebbero riusciti a risolvere meglio questa situazione unica e irripetibile".

L'Uefa intanto potrebbe decidere lo stop di un anno per il fair play finanziario. Soluzione giusta?
"Credo sia corretta, è una stagione orribile sotto il profilo economico per tutti i paesi europei. E' giusto che il sistema venga salvato e protetto e si dia la possibilità ai club di ripartire con un po' più di forza perchè è chiaro che se fossero applicati tutti i paletti previsti dal fair play finanziario molte società rischierebbero il fallimento e in molti casi di essere escluse dalle coppe europee. La posizione dell'Uefa rispetto a questa iniziativa è corretta. Guardando al caso italiano ci troviamo di fronte ad una situazione già indebitata e l'emergenza da coronavirus ha portato nel sistema il cosiddetto cigno nero, ovvero quell'elemento fortemente negativo a livello economico che va a impattare sull'intero sistema".

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