Siviglia, Kjaer: "Roma nel mio cuore. Lazio? Vogliamo l'EL"
La Lazio sogna la remontada contro il Siviglia, ma per accedere agli ottavi di finale di Europa League a Immobile e compagni servirà un'impresa storica. Tra le mura del Sánchez-Pizjuán, dopo lo 0-1 dell'Olimpico, risultato maturato anche grazie ai salvataggi e alle chiusure provvidenziali di Simon Kjaer. È proprio il difensore dei nervionenses, nonché capitano della Nazionale danese, che TuttoMercatoWeb.com ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva alla vigilia del match. Con un salto nel passato, tra Palermo (2008-2010) e Roma (2011-2012), ma anche uno sguardo al futuro, magari di nuovo in Serie A.
Kjaer, la vittoria dell'andata vi ha lasciato sicuramente soddisfatti e avvantaggiati in vista del ritorno.
"Una vittoria per 1-0 contro una squadra di livello come la Lazio è ovviamente un buon risultato, ma credo che abbiamo avuto le occasioni per chiudere l'incontro anche sul 2-0 o addirittura il 3-0. In ogni caso, dobbiamo essere soddisfatti di quanto ottenuto all'Olimpico. La cosa che conta più di tutte è che in vista del ritorno abbiamo un gol fuori casa di vantaggio, oltre al clean sheet. Contro i biancocelesti abbiamo offerto una prova corale molto positiva e non ho dubbi sul fatto che abbiamo già adesso ottime chance di passare il turno e arrivare agli ottavi".
Il suo intervento sulla linea sul tiro di Marusic (27') ha letteralmente salvato il risultato dell'Olimpico e lei, alla fine, è risultato all'unanimità tra i migliori in campo.
"È sempre emozionante evitare un gol. Da difensore lavoro duramente ogni giorno proprio per compiere interventi di questo tipo. Per un calciatore del mio ruolo un salvataggio vale infatti come un gol per un attaccante. Ho avuto belle sensazioni dopo la prestazione di tutta la squadra all'Olimpico, naturalmente anche personalmente per la mia partita. Mi sono divertito davvero tanto in campo".
Com'è stato tornare a Roma? Nonostante si sia trattato di una sola stagione, i ricordi legati alla città, e in particolare ai giallorossi, non saranno certo pochi.
"È stato fantastico. Mi diverto sempre quando torno in Italia, nella capitale, all'Olimpico... Ho ottimi ricordi della mia avventura in giallorosso: ho vissuto una bella stagione alla Roma in prestito dal Wolfsburg nel 2011-2012. Anche a livello privato, questa città sarà sempre speciale per me. Pensate infatti che due anni fa mi sono sposato con mia moglie proprio a Roma. Ho ancora tanti amici là, in Italia in generale, e mi porto dietro moltissimi bei momenti sia come uomo che come calciatore di questa meravigliosa piazza".
Per questa stagione, invece, quale obiettivo si è posto?
"Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro in classifica nella Liga e qualificarci alla prossima Champions. Senza dimenticare l'Europa League: siamo ai sedicesimi e vogliamo assolutamente arrivare fino in fondo. Il Siviglia ha infatti già dimostrato di poter vincere questa Coppa molto più facilmente di qualsiasi altro club europeo negli ultimi dieci anni. Se penso alla mia carriera, oggi mi sento felice e soddisfatto, ma anche affamato di nuove vittorie. Sento che sto giocando il miglior calcio della mia vita, sia a Nervión che come capitano della Nazionale danese".
Chiosa inevitabile sul futuro. In ogni finestra di mercato, il suo nome torna d'attualità in ottica Serie A (Milan e non solo): le piacerebbe tornare un giorno?
"Ho praticamente iniziato la mia carriera nel Palermo e, a essere onesti, un giorno mi vedrei sicuramente bene in una nuova esperienza in Serie A. Amo il calcio italiano, la cultura, il cibo, le persone... L'Italia ha un posto davvero speciale nel mio cuore. Allo stesso tempo, però, mi sto divertendo tantissimo al Siviglia e in questo momento penso solamente a lavorare duro e a giocare bene per il mio club. Ho la fortuna di far parte di una squadra importantissima, in un campionato straordinario come la Liga. Nel calcio, poi, mai dire mai: non posso sapere cosa mi riserverà il destino. Intanto, testa al ritorno con la Lazio".