Presidente Lecce: "Imbula arrivato senza allenamento"
"Stiamo cercando di ambientarci in Serie A". Inizia così, Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, alla prima stagione nel massimo campionato. "La categoria è molto complicata, la squadra profondamente rinnovata, abbiamo questa doppia difficoltà. Bisogna avere pazienza e cercare di affrontare questa fase iniziale con grande equilibrio. Il calendario è complicatissimo, in queste prime dieci giornate".
Le neopromosse come voi, Verona e Brescia sembrano più preparate rispetto agli altri anni.
"Il livello è altissimo, è più complicato rispetto alle scorse stagioni. Se fai intravedere qualcosa di significativo vuol dire che eri già competitivo nella scorsa annata. Del resto anche lì il livello si è alzato molto, chi vince in B è davvero bravo".
Dopo l'impatto terribile con l'Inter ci sono stati complimenti per voi...
"In realtà abbiamo perso una gara molto brutta, in casa, con il Verona. Ha pesato... Poi però c'è stato un exploit bellissimo, non solo dal punto di vista del risultato. Abbiamo vinto contro il Torino, con pieno merito, su un campo complicatissimo. Infine in casa con il Napoli: non è stata una gara facile da decifrare, sia per la forza dell'avversario, sia per gli episodi. Al di là di questo non è stato sicuramente il miglior Lecce: sarebbe bello ripetere la prestazione di Torino, stasera. È stata la più convincente".
Però provate a essere propositivi.
"Diciamo che siamo alla ricerca di una identità piena. La continuità con Liverani è importante, non vuol dire che mettiamo in discussione il nostro dna. È una squadra votata al gioco e all'organizzazione, dobbiamo capire, in questo progetto, come raggiungere l'equilibrio tattico".
Avete preso Imbula, forse il colpo più esotico.
"È stata una intuizione del nostro direttore sportivo. Lo Stoke City, proprietario del cartellino, è retrocesso, quindi non poteva trattenere un profilo così importante. Lui giocava nel Rayo Vallecano".
Come sta?
"Il ragazzo è arrivato da noi senza allenamento, purtroppo era fermo. Il suo ricondizionamento necessiterà di tempi non brevi, il mister piano piano lo reinserirà".
Qual è l'obiettivo a lungo termine?
"Consolidarci ad alto livello. Per farlo non possiamo che rimanere in questa categoria. Quest'anno stiamo cercando di sfruttare la A per migliorare l'organico, immettere giovani altrimenti inarrivabili come Lo Faso, Gallo o Vera. Nell'immediato non so se saranno utili, ma in B sarebbero stati inarrivabili. Poi stiamo investendo nel settore giovanile, abbiamo speso quattro milioni per ristrutturare lo stadio. Vogliamo migliorare in tutti i comparti, non solo sportivo, per un progetto che non si occupi solo dell'oggi".
Come si rimane per molti anni in Serie A?
"Nessuno può darti la certezza, a Lecce, di salvarti per quattro, cinque, dieci anni consecutivi. Bisogna consolidarsi a prescindere dalla categoria, utilizzare la A per crescere. Se ti succede la sventura di scendere bisogna essere solidi per riprogrammare la categoria. Escludere la retrocessione è impossibile, lavoriamo perché non sia un dramma ma una opportunità. Certo, riuscissimo a fare 4-5 anni in A ci sarebbe un'accelerata nel processo di crescita".
Che gara si aspetta con la SPAL?
"Le due squadre si daranno battaglia, nel vero senso della parola. Hanno bisogno di punti. È un impegno che vale doppio, verrà affrontato con grande impatto agonistico".
Ultima curiosità: perché contro il Napoli era presente Abidal?
"Ha un rapporto di amicizia personale con un nostro socio, René De Picciotto, uno dei più importanti. Stiamo immaginando come trovare forme di collaborazioni fra i due club, ma è un qualcosa di embrionale".