Il Mudo Vazquez: "Ho l'Italia nel cuore. Vado in scadenza, tornare mi piacerebbe"
Franco Vazquez nasce a pochi passi dalle cascate Los Chorrillos, oltre cento metri d'acqua che precipita, frastuono nel silenzio di Tanti. Poco più di seimila anime, cinquanta chilometri da Cordoba, il Mudo nasce a queste latitudini e qui inizia il suo percorso. Che l'ha portato a piantare radici forti, a Palermo prima e a Siviglia poi. E se dici Argentina e dici Andalusia, non puoi che pensare a Diego Armando Maradona. "Maradona è stato il calcio -spiega Vazquez a Tuttomercatoweb.com-. Una persona che ha fatto tanto non solo per il nostro sporto ma per tutto il mondo: ha difeso sempre gli argentini e ognuno di noi non potrà che ringraziarlo. Ogni argentino sarà sempre triste per la sua scomparsa".
Lei è argentino a Siviglia, com'è stato Maradona
"Qui c'è una forte memoria emotiva. Al netto di quel che è stato nel campo di gioco, anche fuori ha lasciato un grande ricordo. Amabile, con carisma, altruista, lo ricordano anche qui con commozione".
Gioca a Siviglia dal 2016
"E' il quinto anno, il mio ultimo anno. Andrò in scadenza in estate e... Il tempo vola: sembra di esser arrivato ieri, sono stati anni intensi, belli. Abbiamo giocato al massimo, in Europa e in campionato. Ho passato un quinquennio bellissimo e lo ricorderò per sempre".
D'estate, in questo 2020 maledetto, per lei e per voi un sorriso. L'Europa League contro l'Inter
"Mi mancava vincere un trofeo col Siviglia, negli scorsi anni abbiamo perso in Copa del Rey, in Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea. Vincere in un anno così è stato bello e ancor più duro. Poi l'Inter è una tra le grandi d'Europa è superarla è stato ancor più difficile. Abbiamo meritato di vincere la gara: abbiamo fatto una buona gara, soffrendo ma riuscendoci".
E' in scadenza in estate, magari potrebbe lasciare l'Andalusia per tornare in Italia già a gennaio.
"Vado in scadenza a giugno, vedremo quel che accadrà. Tornare in Italia, non lo nascondo, mi piacerebbe tanto. E' un campionato che conosco, di cui ho un grande ricordo, vediamo... Sono stato quattro anni, ho grandi ricordi di questa esperienza. Il calcio italiano mi è sempre piaciuto".
Ha fatto grandi cose a Palermo
"Che resterà sempre nel mio cuore. L'ultimo anno abbiamo sofferto con la retrocessione, poi abbiamo riconquistato la A ed è stato bello".
Ha scritto grandi pagine col suo amico Dybala. L'ha sentito di recente?
"Può darsi che non sia in un gran periodo ma non si può negare quel che ha dato in tutti questi anni alla Juventus. Ha fatto tanti gol, ha fatto sempre molto bene, dobbiamo stargli vicino per farlo tornare quello che è sempre stato".
Due curiosità, la prima. Perché scelse di rappresentare l'Italia?
"E' stata una possibilità importante: la Nazionale italiana è tra le più forti del mondo. Mia mamma è di Padova, era un'opportunità da cogliere al volo. Non ero giovanissimo, l'Argentina aveva preso un suo percorso, ci fu la chance e dissi subito di sì. Rappresentare l'Italia è stato un onore e racconta il legame che ho col paese".
La seconda: chi è, tatticamente, Franco Vazquez?
"Mi sento a mio agio seconda punta, dietro o insieme a un centravanti. Però in questi cinque anni ho giocato in tanti ruoli, sia come mezzala, da esterno destro anche un paio di partite. Però se devo scegliere una posizione dico che come trequartista e seconda punta mi sento nella mia comfort zone".