Di Marzio: "Inter verso il divorzio con Inzaghi. Thiago Motta sotto osservazione"
Il giornalista esperto di mercato Gianluca Di Marzio ha parlato in esclusiva a TuttomercatoWeb.com a margine ddel Gran Galà dello Sport a Castiglion Fiorentino dove c'era anche un premio intitolato a suo padre: "Essere qui è una grande emozione. Mario Agnelli è stato il primo a contattarmi chiedendomi di poter riservare una categoria a mio papà. L'anno scorso la prima edizione ha portato fortuna a Gatti, che poi è arrivato alla Juventus, alla Nazionale e alla Champions. Mi è dispiaciuto non esserci anno scorso, c'è stata mia mamma, mentre quest'anno ci sono e sono felice che il premio lo abbia vinto Brunori, anche se non è potuto essere qui fisicamente. Se lo meritava perché ne ha passate tante prima di arrivare in B a 28 anni ed è un esempio per chi a 24 anni gioca ancora nei dilettanti e pensa di non potercela fare".
Che cosa si sente di dire sulla Serie A dove il Napoli sta dominando?
"Se paragoniamo il cammino di Inter, Milan, Juventus, Roma e Lazio e lo paragoniamo al super rendimento del Napoli sembrano tutte delusioni, ma in realtà la squadra di Spalletti ha fatto qualcosa di incredibile, ha avuto un rendimento di prestazioni, di risultati, di gioco, di talenti e di tutto pazzesco. È stata una stagione perfetta, incredibile e non è forse nemmeno giusto andare a negativizzare il rendimento delle altre. Poi è chiaro che nelle squadre che rincorrono ci sono tanti difetti, ci sono state tante sconfitte, ma hanno un peso maggiore perché vengono paragonate al super rendimento di chi vola. Il Milan e l'Inter, ma anche la Roma hanno coronato un percorso europeo che non poteva essere previsto. Evidentemente, soprattutto le due milanesi, non hanno mantenuto lo stesso rendimento tra campionato e coppe, evidenziando lacune".
Si è rotto qualcosa tra l'Inter e Inzaghi?
"Non lo so, ma a prescindere da come finirà credo si possa andare verso un divorzio. Evidentemente le tante sconfitte di quest'anno, soprattutto con le piccole, è possibile che nella testa dei dirigenti e del club abbia fatto venire il dubbio che la squadra avrebbe potuto fare meglio di quanto poi ha fatto perché poi nelle grandi partite l'Inter c'è sempre stata. La società pensa di avere una rosa con un valore di classifica più alto rispetto a quello attuale. Poi però nel calcio i giudizi cambiano, magari in caso di semifinale di Champions... Però si percepisce qualcosa che scricchiola nel feeling tra le parti".
Ora è il momento di spingere sull'acceleratore per il Milan per far rinnovare Leao?
"Io sono uno di quelli che anche quando si parlava di rapporto in crisi o di grande difficoltà, rottura delle parti, ho sempre professato grande positività. Quando c'è la volontà di entrambe le parti di arrivare ad un accordo sono sempre dell'idea che poi un accordo si possa trovare. Qui c'è il peso del precedente con lo Sporting CP e Leao cerca di monetizzare il più possibile per pagare quei 16-17 milioni di euro, ma c'è la volontà sua di rimanere e questo è un presupposto fondamentale per arrivare ad un'intesa che penso sarà raggiunta. Non so i tempi, ma sono fiducioso che le parti possano arrivare ad un accordo".
Il mercato estivo della Fiorentina è stato rivalutato con i risultati?
"Il mercato estivo è stato fatto bene, ma ci vuole equilibrio: la garanzia è Vincenzo Italiano. Lo conosce bene come persona, ha dato alla Fiorentina una sua identità di gioco riconoscibile. Poi perdere Vlahovic a gennaio l’anno scorso è stata sicuramente una difficoltà in più. Dover mantenere lo stesso rendimento tra campionato e coppe ha pesato, ma sono sicuro che la Fiorentina possa arrivare fino in fondo in Europa e migliorare la classifica in campionato. Stanno facendo bene diversi giocatori, a partire da Cabral, il cui investimento sta dando i suoi frutti".
Rimarranno a Firenze anche Amrabat e Gonzalez in estate?
“Per parlare del futuro di certi giocatori è presto. Non se ne può parlare a marzo, ma arriveranno club importanti. Su Amrabat c’è stato il Barcellona, ma la Fiorentina ha fatto bene a non accettare certe condizioni, come il prestito. Poi è chiaro che se arriverà una certa offerta in futuro per comprarlo, potrà partire. Per Gonzalez invece era arrivata una certa cifra, importante, e la Fiorentina aveva il diritto di dire no. Il presidente non se l’è sentita di vendere uno dei suoi migliori giocatori".
Si stupirebbe se dovesse vedere Thiago Motta sulla panchina dell'Inter l'anno prossimo?
"No, non mi stupirei. So che è sotto osservazione, ci sono richieste di informazioni per capire ancora meglio com'è come persona, come allenatore... È uno di quelli che l'Inter ha nella sua lista, com'è giusto che sia in caso si dovesse arrivare ad un divorzio con Inzaghi. Dispiace dover parlare di un allenatore sotto contratto con una squadra che lo ha preso quando doveva sostituire Mihajlovic, Thiago Motta era a casa... Merito al Bologna di averci pensato in tempi non sospetti e quindi ha tutto il diritto di goderselo almeno un altro anno e di partire dall'inizio con lui. Stiamo facendo virtualmente i conti senza l'oste, avendo un contratto sarà il Bologna a decidere se lasciarlo andare o no".
C'era veramente bisogno di Retegui per l'Italia?
"Non conosco bene il calciatore. Oggi parlavo con l'agente di Borini che mi diceva come lui avesse fatto 15 gol in Turchia, come fosse stato il più forte in Super Lig e come abbia 31 anni e non 36. Si domandava perché non avesse avuto questa chance. Dispiace che non l'abbia avuta un italiano anche se Retegui è un italiano a tutti gli effetti. Vedremo se la scelta di Mancini sarà giusta, abbiamo delle difficoltà davanti, questo è certo. Credo sia anche giusto fidarsi di Mancini perché ha dimostrato all'Europeo... Ero a Wembley ed è stato incredibile essere lì. Ancora ho la pelle d'oca, Mancini ha ragione qualsiasi cosa fa".
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