Empoli sconfitto ma a testa alta. La strada è lunga, ma con un gruppo così...

D'Aversa sapeva che provare a fare punti a Bergamo, contro un'Atalanta sempre vincente nelle ultime dieci partite, sarebbe stata un'impresa ardua. Per farlo il suo Empoli avrebbe dovuto essere perfetto. Nessuna sbavatura, nessun errore. Perché quando giochi contro una squadra che sa essere travolgente come quella di Gasperini, l'unico modo è fare una partita superlativa.

Fin dai primi minuti l'Empoli ha mostrato il piglio giusto di chi crede fermamente nei propri mezzi. L'avvio degli azzurri è stato prorompente, l'Atalanta è stata messa alle corde dal pressing architettato da D'Aversa. Il gol di Colombo, segnato al 12' è stato il giusto premio per tanto coraggio e tanta applicazione. Poi i padroni di casa sono riusciti a uscire dal guscio, hanno prima pareggiato e poi capovolto il match nel recupero del primo tempo. L'Empoli avrebbe potuto subire il colpo e rientrare tramortito dall'intervallo. Ma in verità Ismajli e compagni non hanno mai perso la bussola.

Il pari di Esposito su rigore ha rilanciato le speranze di D'Aversa, il colpo di biliardo di De Keteleare le ha spente. Tuttavia il tecnico può dirsi soddisfatto di quanto mostrato contro un avversario di caratura nettamente superiore. Difficile stabilire chi, dei singoli, è stato il migliore in campo: in realtà ce ne sono parecchi di calciatori che si sono ben disimpegnati, da Ismajli a Grassi, da Colombo a Esposito passando per Vasquez ed Henderson. Ed ecco che ancora una volta è giusto omaggiare il gruppo, perché se l'Empoli è tuttora in questa posizione di classifica e ha tenuto testa a un avversario pericoloso e difficile come l'Atalanta, lo deve alla crescita del gruppo. In tutta la sua interezza.