Empoli, reazione d'orgoglio ma non basta per portar via punti da San Siro

Partiamo dal presupposto che, ovviamente, il divario tecnico è larghissimo. L'Empoli sapeva di affrontare l'avversario più duro e, se vogliamo tradurlo in termini pratici, non è da queste partite che può costruire la sua rincorsa alla salvezza. Ma contro l'Inter serviva un segnale importante: il segnale che la squadra rema dalla stessa parte e che continua a crederci, nonostante l'ultimo periodo nero, privo di soddisfazioni. D'Aversa chiedeva una reazione e probabilmente l'ha avuta: è vero che l'Inter ha meritato di vincere e che forse avrebbe potuto, con più precisione, passare in vantaggio già nel corso del primo tempo.

Ma l'Empoli non si è arreso, anzi dopo il secondo gol nerazzurro ha cercato di colmare le distanze. E ci è riuscito proprio grazie a Sebastiano Esposito, attaccante di razza che l'Inter ha mandato in Toscana a maturare. Questa rete può essere il segnale di reazione di cui parlavamo pocanzi, un piccola scossettina che può infondere energie positive al gruppo. Da San Siro, come era presumibile, l'Empoli torna a casa con zero punti ma con la convinzione che niente sia perduto.

Questa squadra ha bisogno di essere rafforzata. D'Aversa ha riproposto Fazzini e De Sciglio dal primo minuto e sono due pedine importanti, ma il mercato è aperto e anche in uscita certe strade non sono sbarrate completamente. Questo Empoli necessita di alcuni rinforzi importanti, che possano fin da subito inserirsi nei meccanismi di gioco del tecnico. Da ora in poi comincerà un periodo importante e allo stesso tempo difficilissimo. Un trittico di partite (Bologna, Juventus, Milan) da cui l'Empoli proverà a uscire indenne cercando di conquistare più punti possibili.