De Paola: “C’è un tarlo nello spogliatoio della Juve. Motta? Nessun esonero”
Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Da dove partire nel giudicare questa 20esima giornata di Serie A?
“Comincio dalla Juventus perché adesso è una questione di uomini, compreso Motta. Deve uscire dal vestito dell’ex giocatore, parla ancora da ex giocatore. A Bologna è andato bene, ma questa riservatezza non basta alla Juve. È stato espulso due volte, significa che qualcosa in campo lo dice, perché poi è così piatto in conferenza. Non deve essere il Conte o il Conceicao della situazione, che ha già detto di non aver mai visto un primo tempo brutto come quello del Milan di sabato. Motta potrebbe dire che la fase difensiva non può andar bene. La Juventus scappa sempre in difesa, lo abbiamo tante volte della Juve di Allegri. Non è questo il modo di difendere e vorrei che Thiago Motta lo dicesse chiaramente. Non deve rimanere da solo contro i giocatori come Fonseca, ma deve focalizzare le critiche altrimenti la gente non capisce il suo enorme lavoro. Gatti è figlio dei Bonucci e dei Chiellini e di questi passaggi all’indietro, c’è un tarlo nella difesa della Juve. Così Thiago Motta va contro sè stesso”.
Qualcuno parla già di possibile esonero per Thiago Motta.
“Thiago Motta ha un programma triennale, gli è stato fatto un mercato in estate e la società sta lavorando anche a gennaio. Basta con questa storia del possibile esonero, non ha senso. Non bisogna mettere in discussione Elkann, Giuntoli e Thiago Motta, punto. Gli antagonisti sono i vecchi soloni che dicono che non serve la tattica, ma servono i giocatori. Andatelo a dire a Spalletti e Conte. Oggi la tattica è tutto, toglietevi dalla testa che tutto sia deciso dai giocatori. Non mi piace quel modo schematico di pensare che la differenza la fanno solo i giocatori. Altrimenti il Paris Saint Germain avrebbe già vinto una Champions League. Il metodo caro ad Allegri è morto”.
Cosa manca a questa Juventus?
“La fase difensiva scappa, c’è un retaggio e un tarlo nello spogliatoio. Andiamo sui nomi, giocatori come Gatti, Cambiaso e Savona che continuano a giocare come faceva la Juve in passato. La Juventus è cambiata, non vuole più giocare come faceva prima. Savona ad esempio porta a casa il compitino come faceva Rugani, ma il compitino alla Juventus non basta. È giusto non bruciare questo ragazzo, ma ben fa la società a prendere un altro terzino come Alberto Costa”.
Per lo Scudetto resta una corsa a due tra Napoli e Inter?
“A Napoli va fatto un discorso generale. La questione Kvaratskhelia è molto semplice, nel tempo Conte ha allevato e costruito un’alternativa perché Kvara non ha mai abbracciato il progetto visto che voleva il rinnovo. Se credi di guadagnare 8/10 milioni al Napoli hai sbagliato piazza, Conte è stato bravissimo a costruire un’alternativa come Neres. Conte ha allevato l’alternativa e ha fatto sentire Kvaratskhelia come un elemento in più. È stato furbissimo e bravissimo, ma non si può pendere dalle sue labbra perché sono mesi che sta preparando Neres per farlo giocare al posto di Kvara. Trovo invece sempre centrato Inzaghi nelle sue comunicazioni, è sempre disponibile anche dopo le sconfitte. Dice le cose come stanno, poi può piacere o non piacere. La partita col Venezia era delicatissima, chi è stato in Arabia ha avuto uno stop e sono tornate con risultati non soddisfacenti. L’unica che ce l’ha fatta anche soffrendo è stata l’Inter, che virtualmente è prima in classifica”.