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Cairo: "Calcio italiano non sostenibile e lo Stato che fa? Decreto Crescita era un vantaggio"

Cairo: "Calcio italiano non sostenibile e lo Stato che fa? Decreto Crescita era un vantaggio"TUTTO mercato WEB
mercoledì 10 gennaio 2024, 14:48Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato, Dario Marchetti

È andato in scena a Roma una riunione tra presidenti, dirigenti di Serie A e il presidente della FIGC sul tema riforme dei campionati e anche sui tanti problemi legati al calcio italiano. L'incontro si è concluso da poco e iniziano ad arrivare le prime parole dei presenti. Tra queste, quella del presidente del Torino Urbano Cairo: "Abbiamo perso nell'ultimo anno un miliardo e trecento milioni, sono debiti finanziari importanti. E' un calcio che ha delle difficoltà importanti dal Covid in poi, ha avuto delle difficoltà notevolissime e questo va migliorato. Il tema è chiaro: i costi aumentano e va tutto a vantaggio dei calciatori e degli allenatori. Al contempo, i ricavi diminuiscono. In questo modo si perdono un sacco di soldi e non si riesce più a mantenere un'attività sostenibile", ha detto Cairo.

Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Lo Stato e il Governo non danno il minimo aiuto: il Decreto Crescita era un vantaggio per il Governo perché se io vado a prendere Lukaku e lo porto in Italia e lui guadagna otto milioni di euro allo Stato va comunque un importante contributo di circa due milioni di euro. E poi hai anche un giocatore forte che dà lustro al campionato. Togliendo il Decreto Crescita, penalizzi il calcio senza avvantaggiare nessuno, nemmeno lo Stato".

Infine, Cairo ha toccato altri due aspetti: "Dovrebbero esserci dei tax credit rispetto agli investimenti nei vivai. Nel cinema ci sono e invece a noi no. C'è poi il tema del betting che vale 16 miliardi di euro e dal quale noi non prendiamo un centesimo. Anzi, non si può neanche avere degli sponsor legati al betting, mentre lo Stato guadagna cifre importanti da quei sedici miliardi".

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