Cagliari, 0-0 ad Empoli. La distanza dalla zona rossa rimane invariata

Una classica partita tra due pericolanti è terminata, come sovente accade, a reti inviolate. Quella tra Empoli e Cagliari è stata una gara brutta, sporca, con pochissimi spunti di interesse. La tensione era palpabile sin dalle primissime battute, considerata la posta in palio. I toscani, terz'ultimi in classifica avevano grandissima necessità di punti per avvicinare proprio il Cagliari dai sei punti di distanza. Per i sardi sarebbe stata l'opportunità, per l'appunto, di aumentare la forbice con la zona pericolosa a nove punti, e di affrontare le prossime due gare contro Inter e Fiorentina con maggiore serenità, e con una sorta di ipoteca sulla salvezza. Le due squadre si sono affrontate ponendo l'accento più sulla lotta che sulla giocata di qualità, preferendo la spada al fioretto.
LE SCELTE INIZIALI DI NICOLA. Confermato in blocco lo stesso undici che aveva iniziato la gara contro il Monza, con l'eccezione di Luvumbo, che ritrovava la maglia da titolare dopo diverso tempo, il tecnico piemontese ha predicato pazienza sin dalle prime battute di gioco, attendendo, di fatto, le sfuriate dei toscani. L'angolano, però, ha tradito le attese, "sfavorito" dalla giornata di grazia di Goglichidze, che lo ha sovrastato senza dargli la possibilità di dare sfogo alla sua velocità. In difesa conferma anche per Palomino che ha avuto il suo bel da fare con Cacace, mentre Prati ha provato a dirigere la manovra incontrando difficoltà a causa della stretta pressione di Esposito ed Henderson. I toscani, dal canto loro, hanno aggredito l'avversario, ma senza trovare il varco giusto per battere a rete. L'unica azione pericolosa è stato un calcio d'angolo dello stesso Cacace che ha chiamato Caprile ad una difficile deviazione con la cosiddetta mano di richiamo. Dalle parti di Vasquez si è vissuto un pomeriggio tutto sommato tranquillo, con Piccoli che ha provato a dargli fastidio con un tiro dalla distanza senza troppe pretese.
RIPRESA. Dopo un calcio di punizione di Viola che ha sfiorato l'incrocio dei pali, l'Empoli ha ripreso in mano il centrocampo, aumentando la pressione verso la porta rossoblù. Nicola ha ben presto cambiato Luvumbo e Viola con Coman e Gaetano, senza, tuttavia, ottenere risultati. Anzi, la manovra dei rossoblù è andata scemando con il passare dei minuti, complice anche il caldo. D'Aversa, dal canto suo, ha dovuto cambiare strategia dopo l'infortunio di Kouame: l'ex Fiorentina, tradito dalla caviglia, stava prendendo le misure dell'ex Luperto, creando qualche grattacapo di troppo alla retroguardia rossoblù. Ma il forcing dei toscani ha portato solamente ad un'incursione di Esposito, culminata con una conclusione di Cacace, e trovando Caprile pronto alla deviazione d'istinto. Davvero poco altro per una gara che avrebbe potuto cambiare le sorti di classifica di ambo le compagini. Al termine della gara il Cagliari va a festeggiare sotto il settore ospiti, dove erano presenti oltre 900 persone, che hanno potuto assistere alla gara solamente dopo la vittoria del ricorso d'urgenza presentato dalla società rossoblù, che si è opposta all'iniziale decisione del CASMS di vietare la trasferta ai supporters rossoblù. Per l'Empoli tanta amarezza, soprattutto per i fischi arrivati verso la squadra e che hanno provocato la reazione del presidente Corsi.
