Bonucci e l'errore con la Germania nel 2016: "Cambierei angolo. Oggi mi rivedo in Bastoni"

La prossima settimana Italia e Germania torneranno a sfidarsi nei quarti di finale di una competizione, questa volta Nations League, a nove anni dagli Europei 2016. Tra i protagonisti di quella sfida, persa ai tiri di rigore dagli azzurri di Antonio Conte, c’era Leonardo Bonucci, che ricorda così il rigore fallito - insieme a Darmian, Pellé e Zaza - nell’intervista rilasciata al sito ufficiale della FIGC: “Decisi di cambiare angolo rispetto al rigore calciato in partita, ma l’errore fu interrompere la rincorsa. Se oggi potessi tornare indietro calcerei sempre forte a incrociare, ma senza fermarmi, in modo da rubare il tempo a Neuer.
Nel corso della partita, proprio Bonucci aveva segnato dal dischetto: “Era il primo rigore della mia carriera che battevo nei novanta minuti, prendermi quella responsabilità credo che mi abbia permesso di fare il salto definitivo per consacrarmi a livello mondiale. Fu una piccola vittoria personale, anche se poi la delusione per la sconfitta fu grande. A livello tecnico e qualitativo non eravamo una delle nazionali più forti, ma grazie a mister Conte e al suo staff era nato un gran bel gruppo, eravamo una famiglia. Si respirava la voglia di fare qualcosa di storico, ci andammo vicini. Costringemmo la Germania a cambiare modulo per affrontarci e anche quella fu una piccola vittoria”.
Giovedì 20 marzo si giocherà al Meazza la gara di andata per il gruppo del ct Spalletti: “Vedere San Siro pieno ti ‘scalda la miccia’. Sono convinto che anche stavolta ci saranno tantissimi tifosi e che assisteranno ad una bella partita tra due squadre che giocano a calcio. Ci saranno tante occasioni, il pubblico si divertirà. Tra i calciatori di questa Nazionale per caratteristiche tecniche quello che mi assomiglia di più è Bastoni, mentre come leadership Gigio Donnarumma, pur avendo un carattere diverso dal mio, rappresenta un punto di riferimento. Mi sembra si sia creata una buona alchimia tra la squadra e lo staff, un fattore fondamentale per ottenere risultati”.
Alla Germania, Bonucci è legato anche dal successo nel 2012 grazie a una doppietta di Balotelli: “Di quella partita ricordo soprattutto la sofferenza nel finale, se fosse durata altri dieci minuti avremmo perso. Dopo aver giocato un gran primo tempo eravamo stanchissimi, ci guardavamo continuamente con Gigi (Buffon, ndr) sperando che l’arbitro fischiasse la fine”.
Spazio, infine, ai ricordi da tifoso del mondiale 2006: “Avevo esordito da poco in Serie A e a fine maggio ero stato convocato per uno stage con l’Under 21. Mi avevano dato la maglia numero 13, quella del mio idolo, Alessandro Nesta, che indossai durante le partite del Mondiale. Il giorno della semifinale ero a Viterbo e tifavo davanti alla Tv con il mio gruppo storico di amici. Al gol di Grosso mi affacciai alla finestra per urlare di gioia, ricordo i caroselli e la soddisfazione per aver battuto la Germania a casa sua”.
