Beukema: "Quando leggi che ti vuole il Real Madrid non puoi non sorridere..."
Sam Beukema, difensore del Bologna, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo AS. Di seguito i passaggi principali tra le sue dichiarazioni: "Vogliamo giocare come l'anno scorso, ma sapevamo già che sarebbe stata dura, abbiamo un modo diverso di giocare, nuovi dettagli e pressione differente".
Sul lavoro fatto con Thiago Motta e sull'addio estivo per approdare alla Juventus da parte del tecnico, Beukema dice: "È stato difficile dirgli addio, tutti avevano un grande rispetto. Guardate come ci ha fatti giocare... Durante la settimana è piuttosto calmo: non è molto loquace e non urla. Più che parlare, guarda. Ma quando giochi, è molto attento a come stai. E nei colloqui capisci quanto sia ossessionato tatticamente. Juve? A un certo punto sono uscite le notizie, finché non se ne è andato. Speciale rivedere lui e tanti altri dello staff, sabato scorso". Una stagione conclusa con la qualificazione in Champions League ("Incredibile, non avevo mai visto tanta gente tutta insieme") e ripartita con l'approccio complicato col massimo torneo europeo per club: "Con questo ritmo di partite non hai tempo per prepararti e questo porta sia a cose positive che negative".
Impossibile non sentire per lui degli interessamenti di varie big europee: "Vedremo, intanto ho voglia di ripetere quanto fatto l'anno scorso con il Bologna. Per me è un orgoglio giocare in questa squadra, poi a fine stagione vedremo. Real Madrid? Quando leggi una cosa del genere non puoi non sorridere...". Torna quindi a parlare della Champions: "Purtroppo non abbiamo ancora vinto, speriamo di cambiare presto questa situazione. I nostri tifosi comunque sono molto orgogliosi e vogliamo dare loro qualcosa in cambio perché se lo meritano".
Racconta poi un po' del suo retroterra personale: "Quando ero al Go Ahead Eagles mi dissero che vedevano come dessi il massimo ma che si aspettavano una crescita maggiore. E che potevo continuare ad allenarmi con loro fino a che non avrei trovato una nuova squadra. Però ho lavorato duro, ho fatto bene, ho trovato occasioni e poi dopo il COVID finalmente ero dove volevo essere". Altre curiosità: "Qui a Bologna a volte esco con Ferguson e Ndoye, i miei migliori amici in squadra. Ci beviamo un caffè, andiamo a fare shopping... Mi piace tanto vivere a Bologna, sono davvero rispettosi anche quando ti chiedono una foto". E i ricordi calcistici più felici e meno: "L'anno scorso col Bologna la qualificazione in Champions ma anche la promozione in Eredivisie da capitano del Go Ahead. Il più brutto quando ero 16enne, nell'accademia del Twente, quando mi dissero che non c'era spazio per me. Ed è stata ancora più dura perché il giorno prima era morto mio nonno". Conclude con i giocatori più talentuosi con cui ha mai giocato ("A Bologna dico Zirkzee, completissimo; all'AZ sono rimasto impressionato da Gudmundsson che dopo un solo allenamento aveva fatto impazzire tutti... E il mio amico Tijjani Reijnders, sta facendo cose incredibili al Milan") e sul più difficile da fermare: "Direi Lookman, quando ho sfidato il Liverpool non c'era Salah".