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Agente Mandragora: "Resterebbe volentieri a lungo a Firenze. Rinnovo? Ci chiameranno..."

Agente Mandragora: "Resterebbe volentieri a lungo a Firenze. Rinnovo? Ci chiameranno..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
ieri alle 21:38Serie A
di Alessio Del Lungo

Luca De Simone, agente di Rolando Mandragora, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola per parlare del suo assistito e in particolare del grandissimo periodo che sta vivendo: "Attraversa un momento di forma importante e questo lo si vede sul campo. Non abbiamo mai avuto dubbi ed è sempre stato visto come un ragazzo di grande spessore e questo in una composizione di una squadra, c'è sempre attenzione. In questo momento sta attraversano una forma particolare, è nel pieno della propria maturità calcistica e questo lo si vede la domenica sul campo".

il suo comportamento in campo e fuori è encomiabile.
"Chi lo segue da sempre sa che lui è così. Secondo noi, da un punto di vista professionale è un fuoriclasse e non ho paura di essere smentito. E' molto altruista. Anche se qualche volta va incontro a qualche panchina, ha sempre accettato le scelte dell'allenatore perché la sua idea è quella di salvaguardare la serenità dello spogliatoio".

Quando sta pesando la sua maturazione?
"Le prestazioni derivano dal suo benessere mentale. Quella qualità mentale che stiamo sottolineando gli permettono di primeggiare in mezzo al campo. Con la fortuna e la bravura della Fiorentina che pur avendo tanti giocatori a centrocampo, coglie anche le sue differenze rispetto agli altri mediani".

Ha trovato il suo ruolo?
"Non del tutto perché fin dai primi anni al Genoa ha avuto questo spiccato senso della posizione in due ruoli: mezzala e regista. È sempre stato schierato così a seconda degli schemi dei tecnici che ha avuto. Lui per caratteristiche, nel tempo, dà il meglio di sé da regista nel centrocampo a due e da interno nel centrocampo a tre. Lui è uno di quei centrocampisti, moderni, che i club cercano perché può fare più ruoli. È duttile. Da fuori può dare l'idea di un po' di confusione, ma lui sa giocare in più ruoli anche se ora in quello disegnato da Palladino si è calato perfettamente. Ora ha trovato un equilibrio importante, sta bene a Firenze, con la compagna e dopo essere diventato babbo, e questo lo aiuta a giocare alla grande".

Giocatore viola con più presenze in Europa. Cosa significa?
"Ho visto poco risalto intorno per questo primato. Entrare in questa classifica al numero uno della storia gloriosa della Fiorentina, è una cosa che ci dà tanto orgoglio e lui è fiero di aver raggiunto questo obiettivo storico".

State già discutendo il rinnovo con la Fiorentina?
"Dal punto di vista tecnico, il suo contratto è in scadenza nel 2026, quindi il timing giusto sarà la prossima estate. Non appena la società avrà un'idea chiara della posizione di classifica e degli obiettivi del prossimo anno, la Fiorentina ci chiamerà per parlare del suo futuro. Se avremo soddisfatto il club, ci proporranno il rinnovo, altrimenti si valuteranno altre opzioni".

Conterà molto il parere del giocatore, Mandragora resterebbe a lungo in viola?
"Sì, Mandragora resterebbe volentieri a lungo a Firenze. Lui sta benissimo in viola, ha legato con la città, si è integrato con tutti. Lo hanno sempre rispettato anche nei momenti più delicati. Se lui non stesse bene e non si trovasse a suo agio alla Fiorentina, le prestazioni non sarebbero come quelle che stiamo vedendo. Ovviamente però, ci aspettiamo un segnale da parte del club".

Ci può raccontare un retroscena riguardo la scorsa estate? È stato vicino all'addio?
"Non mi fate fare nomi in questa fase visto che ci stiamo avvicinando al prossimo mercato. È un giocatore di grande spessore e non può non avere delle offerte, sono arrivate dall'Inghilterra e dalla Turchia. Le abbiamo valutate ma per tutto quello che ci siamo detti, abbiamo poi deciso di declinare per motivi familiari, di vicinanza anche della società. Ha vissuto momenti molto delicati in viola, dobbiamo ricordarci quanto accaduto quando morì Barone. Anche l'esultanza per salutare la memoria del direttore lo ha evidenziato. Anche in Conference, dopo il gol è andato a ringraziare il primo degli esclusi, ovvero Terracciano, per sottolineare la vicinanza verso un amico. Rolando per la sua sensibilità nei confronti dei compagni e non solo, è da Pallone d'Oro".

La Conference è una sorta di chiodo fisso?
"Ti posso dire che per Mandragora questo chiodo è martellante. Si sente la responsabilità di non aver potuto vincere la coppa nelle due finali".

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