Thiago Motta sulla graticola. La Stampa: "Le idee difese a costo dell’esonero"

Thiago Motta, oggi, è sulla graticola, ma non abdica dalle sue idee, si legge su La Stampa. Qualcosa cambierà alla ripresa del campionato, ma non aspettiamoci abiti diversi. Motta non è un integralista, parola non più in uso da un po’. Ma Thiago crede in ciò che fa e crede in una gestione del gruppo dove non possono esistere giocatori più uguali degli altri fuori dal campo: se si chiede, bisogna dare e dare di più. Alla scuola alla catalana va così: scelte forti ed esclusioni anche eccellenti, giovani al centro del ring, calcio mai banale, nel bene e nel male.
Dall’alto in basso, la sorte si insegue sempre allo stesso modo: il lavoro di Fabregas a Como lo dimostra perché, sebbene la quota della sopravvivenza non sia distante, i suoi ragazzi vanno in giro per l’Italia senza mai speculare, ma cercando punti ovunque. Se la scuola alla catalana di Thiago Motta va in panchina, il filo logico è lo stesso: crescere o passare una lunga finestra al Barça sembra trasmetterti l’ossessione per la ricerca del bello perché bello è stato il mondo ad immagine di Pep Guardiola. Al momento però, si legge sul quotidiano, il calcio di Thiago non esiste, e non solo perché ancora si vede: a sottolinearlo fu lo stesso tecnico dentro una notte, quella del successo contro il City, dolce come raramente accaduto.
