Nando Martellini, la voce della Partita del Secolo. E tre volte Campione del Mondo

“Ferma Scirea, Bergomi, Gentile è finito. Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo. L’Italia ha vinto la finale battendo la Germania per 3-1, insieme con il Brasile è tre volte Campione del Mondo. Ai titoli del 34 e del 38, al secondo posto del 70, il calcio azzurro aggiunge adesso il primo posto, il titolo di Campione del Mondo del 1982”. La voce è quella inconfondibile di Nando Martellini, un'icona della televisione italiana, con quella telecronaca che, di fatto, lo ha elevato a uno status di immortale, perché l'11 luglio di ogni anno il pensiero di ogni sportivo non può non andare alla finale di Madrid fra Italia e Germania, finita 3-1 dopo avere anche sbagliato un rigore sullo 0-0 con Cabrini.

Ovviamente Nando Martellini è stato molto più di una frase al microfono. Entrato alla Rai - quando si chiamava ancora Eiar, appena dopo la liberazione di Roma - è stato il radiocronista dei funerali di Einaudi e di Giovanni XXIII. Dopo avere commentato diverse edizioni di Tour de France e rassegne iridate, nel 1970 prende il posto di Nicolò Carosio come cronista della Nazionale, avendo il tempo di raccontare la partita del secolo, quell'Italia-Germania 4-3 in Messico, oltre alla finale persa per 4-1 dagli azzurri contro il Brasile di Pelè.

Avrà la sua rivincita dodici anni dopo, salvo poi passare il testimone a Bruno Pizzul, quattro anni più tardi, per un malore che lo colse in terra messicana nel 1986. “Ed ecco che Juan Carlos, Re di Spagna, consegna a Zoff, Campione del Mondo, la Coppa del Mondo”. Oggi Nando Martellini compirebbe 103 anni.