Giacomo Pozzer, il secondo di lusso vuole prendersi l'Inter
Se chi ben comincia è a metà dell’opera, l’Inter Primavera ha già messo sulla buona strada l’annata sportiva che sta per prendere il via. I giovani nerazzurri guidati da Armando Madonna, tecnico confermato dopo il buon lavoro svolto nella passata stagione, hanno infatti aggiunto alla già ricca bacheca delle giovanili la Otten Cup, prestigioso torneo che si è svolto in Olanda. Sugli scudi, oltre a Edoardo Vergani che è stato l’autentico mattatore della competizione, è finito anche Giacomo Pozzer. Un nome che forse ai più dirà ancora poco ma che, lavorando nell’ombra, si è imposto come riserva di lusso tra i pali del vivaio nerazzurro, e che sembra pronto a mettere nel mirino una stagione da protagonista.
Psv stoppato - Nato nel 2001 a Mirano, in provincia di Venezia, Pozzer ha iniziato il suo percorso nelle scuole calcio della Salese e dell’Unione Graticolato, prima di entrare nei radar delle grandi d’Italia con le ottime cose messe in mostra col passaggio nelle giovanili del Vicenza. L’Inter lo ha portato a Milano a quattordici anni, assicurandosi un portiere in grado di bruciare le tappe, caratteristica che paradossalmente gli ha tolto un po’ di quella visibilità che si sarebbe garantito giocando da protagonista con le sue annate di riferimento. Pozzer ha già all’attivo una lunga lista di trofei, conquistati nei suoi quattro anni di militanza in nerazzurro. Il suo palmares conta uno scudetto e una supercoppa Under 17, nel match che lo vide peraltro esordire in categoria, ai quali si aggiungono il Viareggio (con tanto di esordio in Primavera, con due presenze all’attivo nel torneo) e lo scudetto Primavera del 2018. Vittorie arrivate, neanche a farlo apposta, entrando con un anno di anticipo a far parte della categoria superiore rispetto a quella dei suoi pari età. E un’altra coppa Giacomo l’ha messa in bacheca domenica, contribuendo in maniera sostanziale al successo dell’Inter nella Otten Cup. Per decidere la finalissima contro il Psv Eindhoven, club organizzatore del torneo, ci sono voluti i calci di rigore, dopo che Vergani aveva pareggiato i conti fissando il risultato sull’1-1 al termine dei tempi regolamentari. Con due tiri dal dischetto parati, Pozzer è stato uno degli artefici del successo nerazzurro, un ottimo auspicio alla vigilia di una stagione nella quale il portiere veneto potrà legittimamente ambire a una maglia da titolare in Primavera.
Nuovi orizzonti - Portiere completo, che fa della capacità di posizionamento e di lettura delle situazioni due dei punti cardine del suo profilo tecnico, Pozzer ha compiuto un percorso di crescita importante nel corso della sua trafila in nerazzurro. Efficace sia nelle uscite alte che in quelle basse, ha migliorato notevolmente anche la gestione con i piedi, dote fondamentale per un numero uno moderno. Il suo metro e novantatré di altezza gli permette di arrivare a coprire quasi tutti gli angoli della propria porta, anche grazie ad una esplosività in continuo sviluppo e in virtù della quale sta completando una struttura fisica armonica e ben proporzionata a livello muscolare. Degna di nota anche la mentalità del ragazzo, capace di dimenticare in fretta gli errori e di rimanere sempre sul pezzo tanto in allenamento quanto in partita, facendosi trovare sempre pronto nelle occasioni nelle quali è stato chiamato in causa. Dopo aver sfiorato lo scudetto Berretti, in una finale contro il Torino che lo ha visto autore di una prestazione di altissimo livello, Pozzer riparte da una Otten Cup conquistata da assoluto protagonista. Il ruolo di secondo di lusso, ormai, gli sta stretto. I tempi sono maturi per esplorare nuovi orizzonti, quelli che potrebbero portarlo a diventare uno dei punti fermi della nuova Primavera interista.