Il mercato del Bologna, il passaggio da Mihajlovic a Motta e il futuro: Di Vaio parla a TMW
Parla Marco Di Vaio. Il direttore sportivo del Bologna ha rilasciato una lunga intervista a Tuttomercatoweb.com in cui c'è stata l'occasione per mettere alcuni punti intorno a vicende e protagonisti del recente passato, del presente e - nei piani della società - anche del futuro rossoblù. "Ormai mi sento un bolognese acquisito. Sono 15 anni, questo è il sedicesimo, che vivo qui con la mia famiglia, se non per un piccolo passaggio a Montreal. La città ci ha adottati, ci sentiamo bolognesi e ci sentiamo a casa. Quando tutti mi davano per finito, a 32 anni, mi hanno dato una seconda chance e per questo sarò sempre grato. Mi hanno fatto tornare a vivere emozioni che non provavo più", spiega così Di Vaio il feeling ormai speciale che ha creato con la piazza emiliana.
Inquadrata la sua nuova carica in società ormai dall'estate 2022, si passa al campo e ai sogni di Europa: "La storia ci insegna che un club come il nostro deve approfittare delle difficoltà dei grandi club. Il divario, purtroppo, è molto grande rispetto alle prime sei-sette del campionato. Da noi sta avvenendo un processo di acquisizione di forza di un gruppo nuovo e fatto di giovani, che è cambiato radicalmente e si sta formando su basi positive. I ragazzi si rendono conto che possono dar fastidio, che sono forti e possono dire la loro. C'è molto potenziale e voglia di dimostrare la propria forza, di confrontarsi e capire cosa si può dire contro le grandi. Per cullare altri sogni ci vuole la seconda parte del campionato: trovare continuità è difficile".
Un punto chiave riguarda l'allenatore, Thiago Motta, e un rinnovo che in molti auspicano ma che ancora non appare all'orizzonte: "Durante l’estate abbiamo lavorato per dargli giocatori più vicini alle sue idee, cercando di mantenere chi lo scorso aveva fatto meglio con lui. Il tutto seguendo le sue indicazioni. Ha un grande potenziale e questo ci dà la volontà di andare avanti. L’abbiamo già spiegato a lui e al suo agente, in questo momento lui preferisce pensare al quotidiano ma sapere che si trova bene ci basta per programmare il prossimo futuro. Vogliamo andare avanti anche oltre la fine del campionato", dice Di Vaio, che regala in seguito anche uno struggente ricordo personale di Mihajloivic: "Ancora oggi non ci credo. Ho vissuto una crisi e nel calcio c'è chi ha parlato per dare aria".
E poi spazio ai commenti sugli altri, attuali protagonisti, i giocatori. Doppia mandata intorno a Zirkzee, Ferguson e Posch: "Non si muovono", è il segnale che arriva deciso dal diesse. Tra le rivelazioni, Calafiori che si è preso un posto da leader della difesa, al centro: "Volevamo già prenderlo l’estate prima (2022, ndr) poi però aveva problematiche al ginocchio e le difficoltà avute al Genoa non ci lasciavano tranquilli. Poi seguendo il Basilea per Ndoye, tantissime volte, abbiamo visto che durante la stagione è cresciuto. Ha questo vantaggio (la duttilità, ndr) e ne siamo contenti". Un altro leader si chiama Orsolini, che Di Vaio vede "ancora cresciuto dopo il rinnovo, come se avesse assunto un nuovo ruolo nella sua testa", mentre può diventarlo Karlsson ma gli serve tempo. Guardando alle entrate, infine, Di Vaio fa capire che se capiteranno occasioni saranno sfruttate. Ma preferisce non soffermarsi sui singoli nomi: il Bologna ha le idee chiare ma non vuole rivelarle, così fanno i dirigenti navigati, stupisce se è già dote di un ds così fresco di incarico come Di Vaio.